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L'Università di Trento sulle lune di Giove: consegnato il radar della missione Juice

Importante ruolo dei ricercatori trentini nel progetto europeo alla scoperta delle lune ghiacciate del pianeta gigante

L'Università di Trento pronta per partire alla volta delle lune di Giove. E' stato consegnato all'Esa, l'Ente spaziale europeo, il radar realizzato dall'ateneo trentino e dala Fondazione Bruno Kessler, che sarà protagonista della missione spaziale Juice, che andrà alla scoperta di Ganimede, Europa e Callisto, le lune ghiacciate del pianeta gigante.

Il progetto vede la ricerca trentina protagonista. Principal Investigator del radar, infatti, è Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento, che ne ha la responsabilità scientifica, e coordinatrice della parte tecnica è Francesca Bovolo della Fondazione Bruno Kessler.
A darne notizia è l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

«Dalla scoperta da parte di Galileo sono state formulate numerose ipotesi sulla struttura sottosuperficiale delle Lune di Giove, che hanno stimolato la fantasia di moltissimi ricercatori» dichiara Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento e Principal Investigator del radar. «Ora abbiamo finalmente fatto il primo passo verso la possibilità di scrivere una nuova fondamentale pagina scientifica. Per la prima volta potremo svelarne alcuni misteri ed esplorarle sotto la superficie alla ricerca di tracce di acqua».

Il radar Rime (che sta per Radar for Icy Moon Exploration), commissionato da Asi alla Thales Alenia Space e costruito negli stabilimenti di Roma e L’Aquila, è stato consegnato alla società tedesca Airbus Space che lo integrerà sulla sonda Juice. Il decollo è previsto per il 2022, ma bisognerà attendere altri 8 anni per l'arrivo nell'orbita di Giove. 

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