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"Quel dal formài": perché si dice così? Ecco spiegato l'antico detto trentino

Un super-eroe della cultura popolare, che ripara i torti subìti e rimette i furbi al proprio posto. Uno dei modi di dire ancor oggi più usati

"Prima o poi te trovi quel dal formài". Si tratta di uno dei proverbi più usati in Trentino, che ha come involontario protagonista questo personaggio tanto iconico quanto misterioso: letteralmente "quello del formaggio". L'identità di questa sorta di vendicatore universale è ancor oggi oggetto di dibattito.

Da notare he quest'espressione è diffusa anche in altre zone del Nord Italia: da Mantova (dove addirittura è stata adottata come nome d'arte da un rapper locale) a Belluno, da Bergamo a Udine. Il detto si usa generalmente per apostrofare qualcuno che l'ha combinata grossa, che si è avantaggiato ai danni di qualcun altro grazie ad un torto, un piccolo furto, una prevaricazione di qualche tipo. Oppure, semplicemente, ha fatto un po' il gradasso. 

Chi supera in fila alla cassa, salta la precedenza in rotatoria, scappa dal bar senza pagare è avvertito: verrà il giorno in cui si troverà faccia a faccia con il giudice supremo. Insomma, chi non sa stare al proprio posto, pensando di fare il furbo, dovrà fare i conti con questa sorta di super-eroe della cultura popolare. Mascalzoni, bulli e prepotenti, tremate: prima o poi lo incontrerete. Ma chi è, appunto, "quel dal formài"?

E' presto detto: il proverbio, sebbene in una maniera un po' astrusa, fa riferimento al "casaro", quello che girava il latte durante la cagliata per poi fare il formaggio. Immaginate il procedimento, che è ancora lo stesso ai nostri giorni: si deve mescolare il latte caldo in un pentolone, che può avere anche qualche ettolitro di capienza. Lo strumento utilizzato è il frangicagliata, uno speciale arnese in legno lungo all'incirca un metro e mezzo (tarèl o trìsgia, nei vari dialetti a seconda della forma). Questa operazione può durare anche un'ora.

Con la coagulazione delle proteine il latte diventa sempre più solido e difficile da smuovere. Immaginate, ora, che braccia deve avere uno che fa questo di mestiere. Ecco spiegata l'origine del detto. E' naturale che per questo ruolo venisse scelto l'uomo più forzuto della famiglia, o del paese. Meglio se, oltre che forzuto, il candidato fosse anche alto in modo da esercitare una forza maggiore sullo strumento utilizzato per mescolare. Nelle produzioni artigianali, in malga ma anche nei piccoli caseifici delle valli, la cagliata si fa ancora a mano. In poche parole "quel dal formài" è ancora tra noi, pronto a ristabilire la giustizia ed a rimettere ciascuno al proprio posto. 

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