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Quarta ondata Covid: a rischio addio green pass, verso nuova dose booster

La nuova ondata covid potrebbe rallentare il percorso delle riaperture decise dal governo a partire dal 1° aprile

La possibilità che si arrivi ad ampliare la platea per la somministrazione della quarta dose di vaccino anti-covid, sarà al centro di una prima riunione della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Agenzia italiana del farmaco prevista per domani, giovedì 24 marzo. Era stato il ministro della Salute Roberto Speranza a indicare "nell'evidenza scientifica" la bussola per nuovi eventuali provvedimenti di ampliamento della quarta dose, che oggi è somministrata in Italia alle persone immunocompromesse e trapiantati, un platea di circa 800-900mila persone. 

Lo scorso giovedì, durante la conferenza stampa con il premier Draghi sulla road map per la fine dello stato di emergenza, il ministro Speranza ha annunciato "l'ipotesi di estendere la quarta dose per le fasce generazionali più avanzate". Una possibilità che "richiederà ancora un approfondimento. Ma è una cosa a cui ci stiamo preparando". Giovedì quindi la palla passa alla Cts dell'Aifa per un primo approfondimento su questo tema: somministrare la quarta dose di vaccino anti-covid ai più anziani. 

Ma la nuova ondata di covid che appare montare giorno dopo giorno in Italia potrebbe rallentare il percorso delle riaperture decise dal governo in un contesto dove oltre 7 milioni di italiani non si sono sottoposti ancora alla terza dose. 

L'avanzare della variante Omicron 2

"La variante Omicron 2, BA.2., ha preso il sopravvento su Omicron. E ormai vediamo nei nuovi contagiati solo questa", ricorda Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma. "Chi non è vaccinato può rischiare un quadro clinico severo e anche di finire in terapia intensiva. Mentre chi è immunizzato non ha grandi conseguenze. L'alto tasso di reinfezioni che stiamo registrando con Omicron 2, anche in chi è immunizzato con tre dosi - sottolinea - ci induce a pensare che la risposta immunitaria sia inferiore rispetto a Delta. Ma comunque il booster va fatto perché è l'unico strumento che ci mette in sicurezza dalla malattia severa".

Per dirla con le parole di Andrea Cristanti "Omicron 2 è contagiosissima, se una persona non è vaccinata o è fragile, Omicron 2 dà malattia severa. Ecco perché è cruciale proteggere i fragili, perché oggi le vittime del virus sono in particolare loro".

Insomma: seppure smorzato, l'allarme per la pandemia è tutt'altro che scemato tanto da mettere in dubbio l'abbandono del green pass. A segnare il passo è l'Austria che a seguito dell'incremento di casi di covid-19 molto probabilmente ritornerà all'obbligo della mascherina Ffp2 in ambienti interni a meno che non ci sia stato un controllo sul green pass (3-G) all'ingresso. Ci aspetta dunque una nuova primavera di attenzione, anche se non più di emergenza.

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