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Agitazione degli operai di Trentino Trasporti: "I soldi della Provincia sono troppo pochi"

Continua la protesta a cui aderiscono le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal

"I soldi messi a disposizione dalla Provincia non servono nemmeno a parificare la produttività data negli ultimi anni". È questa la motivazione alla base di una nuova agitazione del personale di Trentino Trasporti. 

Ad aderire alla protesta unitaria i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, che hanno evidenziato come la trattativa per il rinnovo del contratto non sia andata avanti. Sempre per questo motivo lo scorso 17 gennaio i dipendenti dell'azienda avevano proclamato uno sciopero di 24 ore. 

"Tra il 2001 e il 2019 - avevano dichiarato le sigle sindacali  - sono sfumate ben cinque possibilità di trattativa e ora viene richiesta più produttività al Personale in cambio, tra l’altro, di un quantum economico decisamente insufficiente. Produttività che negli anni passati è stata ampiamente garantita da tutti i lavoratori, che si sono impegnati nelle proprie mansioni a fronte di un contratto, come già ribadito, fermo da tempo. Si sottolinea inoltre che il personale addetto al Servizio Urbano, costretto a subire passivamente la disdetta unilaterale degli accordi (costruzione turni, agente unico), ha contribuito fortemente a sovvenzionare il trasferimento da Via Marconi a Via Innsbruck e che il personale di officina opera da anni con un organico sottodimensionato".

 

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