Trento, animalisti e attivisti in piazza in protesta per gli orsi e contro le politiche ambientali
Gli attivisti: «Non accettiamo le sospensioni alla libertà di manifestare fisicamente per la città. Contro una politica che “transita” sempre sullo stesso binario, che non pensa a un mondo più vivibile, ma solo a uno più profittevole, ci schieriamo per un mondo diverso e presto saremo ancora in piazza, per noi, gli altri animali e gli ecosistemi»
Gli attivisti di Assemblea Antispecista hanno occupato piazza Duomo a Trento, sabato 5 giugno, per "la giustizia climatica e della campagna #StopCasteller" in protesta al Festival dell'economia. «Non accettiamo le sospensioni alla libertà di manifestare. La città è lo spazio delle politiche pubbliche» affermano con una nota stampa. Gli attivisti antispecisti della Campagna #StopCasteller, impegnati come altre associazioni nella lotta per la libertà degli orsi in Trentino, si sono uniti al Centro Sociale Bruno e a Rise up for Climate Justice per protestare al Festival dell'economia di Trento contro il ministro Cingolani e contro un modello economico industriale che ha portato al collasso ecologico.
Dopo aver raggiunto il centro della città, in Piazza Duomo, i partecipanti alla protesta hanno esposto le loro ragioni. Anche se, hanno affermato, le restrizioni imposte in questa occasione sarebbero state molto forti, "da zona rossa". «Siamo qui» dichiarano gli attivisti di Assemblea Antispecista e Centro Sociale Bruno «perché questo festival e i suoi relatori sostengono, più o meno consapevolmente, un modello economico che concepisce il mondo come una riserva di risorse umane, animali e ambientali da sfruttare e come una discarica da riempire».
L'adesione a Rise Up
«Abbiamo aderito al corteo di Rise Up per la giustizia climatica, nonostante i divieti, perché non siamo né robot né avatar virtuali, ma siamo animali politici che vogliono riprendere ciò che è proprio: gli spazi della città come spazi delle politiche pubbliche per rendere effettivi i diritti, tutelare i beni comuni e lottare a fianco di chi è ridotto in condizioni di debolezza, come gli orsi ancora rinchiusi al Casteller» spiegano gli attivisti.
Come avevano annunciato nei giorni precedenti alla loro manifestazione, gli attivisti sono arrivati in piazza a manifestare «perché è presente il ministro Roberto Cingolani, a capo del dicastero della Transizione ecologica, che ha soppiantato quello dell’ambiente. Abbiamo capito che l’interesse di questo ministero non è l’ecologia ma l’industria green, che cerca nuove fonti di profitto nel disastro ecologico in corso. Lo sviluppo sostenibile, tanto sbandierato dal neo-ministro, è marketing: significa rivestire con panni ecofriendly la spoliazione del pianeta e degli animali che lo abitano».
Questione orsi
Non solo per il ministro. Gli attivisti non dimenticano la loro missione: liberare gli orsi trentini. «Siamo qui infine per l'incompetenza della Provincia autonoma per quanto riguarda la gestione degli orsi, per spiegare la nostra amarezza e non quella di Fugatti, che proprio oggi ha nuovamente strumentalizzato la protesta per raggiungere l'obiettivo che la giunta ha dichiarato da tempo: l'abbattimento degli orsi. Così gli ecosistemi montani e gli animali selvatici che li abitano sono ancora una volta sacrificati dalla giunta leghista agli interessi dell’economia turistica, che propone il bosco come estensione del giardino di casa, e agli interessi di allevatori e coltivatori (protetti da Coldiretti) che, non paghi di causare la morte di migliaia di animali d’allevamento, hanno intrapreso una guerra senza ritegno nei confronti dei selvatici».
Annunciata una nuova manifestazione
«Non accettiamo le sospensioni alla libertà di manifestare fisicamente per la città» concludono gli attivisti. «Contro una politica che “transita” sempre sullo stesso binario, che non pensa a un mondo più vivibile, ma solo a uno più profittevole, ci schieriamo per un mondo diverso e presto saremo ancora in piazza, per noi, gli altri animali e gli ecosistemi».