Il Progettone diventa una politica attiva del lavoro
L’assessore Spinelli: “Trasformiamo questa esperienza in una politica attiva per il reinserimento nel mercato del lavoro delle persone più deboli"
Il Progettone assume i connotati di una politica attiva per il reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti più fragili, con disagi o difficoltà nello svolgimento ordinario di alcune mansioni dovuti soprattutto all'età. Lo prevede il disegno di legge provinciale adottato venerdì 11 marzo dalla Giunta, su proposta dell’assessore al Lavoro e sviluppo economico Achille Spinelli.
“In una fase complessa come quella attuale, l’amministrazione provinciale guarda con particolare attenzione alle persone espulse dal mercato del lavoro e che per ragioni anagrafiche hanno più difficoltà a reinserirsi - ha detto Spinelli -. Non si vuole puntare sugli strumenti di welfare, ma piuttosto accrescere le competenze per riportare queste persone nel mercato del lavoro reale".
Il Progettone riconosce un reddito a chi lavora in attività di pubblica utilità, ad esempio nel verde. Gli interventi di ripristino ambientale sono stati disciplinati per la prima volta dalla Pat più di 30 anni fa e ora si vorrebbe riformare la legge del 1990. "Quella legge - spiega Spinelli - era una risposta ai grandi problemi sorti in quegli anni relativi da un lato alla crescita della disoccupazione e dall'altro al dissesto idrogeologico".
Lo strumento previsto dalla norma, conosciuto come Progettone, nel corso degli anni è stato impiegato anche in altri ambiti quali, ad esempio, attività di supporto alla custodia e al presidio dei musei. Attraverso il disegno di legge approvato dall’esecutivo, piazza Dante intende ora adeguare lo strumento sia alla sopravvenuta normativa europea in materia di contratti pubblici, di servizi di interesse generale (economici e non) e di enti del terzo settore, sia al contesto socio-economico che registra un calo demografico e una carenza di soggetti attivi nel mercato del lavoro.
