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Vaccino agli infermieri, il presidente dell'Ordine conferma: "Per noi un dovere morale e deontologico"

Incontro tra i rappresentanti delle professioni sanitarie e l'Apss: "Fermi e rigorosi con gli operatori che non si vaccinano"

Quello delle vaccinazioni obbligatorie per il personale sanitario è un tema sempre più scottante. L'argomento era sul tavolo anche dell'incontro andato in scena lunedì sera tra il Consiglio di direzione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari e i rappresentanti dell'Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Trento.

"Per quanto riguarda il tema dell’obbligo vaccinale - dice il presidente dell'ordine provicìnciale Daniel Pedrotti -, come Ordine ribadiamo con forza che la professione infermieristica riconosce il valore delle evidenze scientifiche quale base dell’agire professionale. Vaccinarsi per un infermiere è in primis un dovere morale e deontologico, una responsabilità nei confronti dei cittadini e della salute pubblica. I vaccini sono l'unica strada per ritornare alla normalità il più velocemente possibile. Il vaccino è sicuro e non è assolutamente un farmaco sperimentale".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il direttore generale facente funzioni dell'Apss, Antonio Ferro: "Nei confronti degli operatori che non intendono vaccinarsi adotteremo un approccio fermo e rigoroso. Su questo è emersa volontà di intenti e impegno a lavorare insieme".

"Come Ordine – ribadisce Pedrotti – abbiamo ribadito la nostra autonomia e indipendenza, ma allo stesso tempo abbiamo riaffermato la nostra piena disponibilità a collaborare per contribuire a migliorare il servizio sanitario trentino e per garantire all’infermiere di esercitare la professione, a tutti i livelli di responsabilità, in sicurezza e in un clima sereno e con prospettive di crescita".

"Confermiamo - conclude il presidente dell'Opi provinciale - quindi la massima collaborazione con le Istituzioni preposte alla tutela della salute e sosteniamo pienamente Apss nel dichiarato obiettivo di valorizzazione degli infermieri e degli altri professionisti, che costituiscono la colonna portante e la reale ricchezza del nostro sistema sanitario sulla quale investire per confermare gli standard qualitativi e quantitativi".

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