I prodotti Dop e Igp trentini valgono 949 milioni di euro
Il Trentino Alto Adige è la sesta regione italiana per valore del settore. Un comparto che, nonostante la pandemia, in regione cresce dell'8,4%
Il Trentino Alto Adige è la sesta regione italiana per impatto economico del settore Dop (denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta): 949 milioni di euro nel 2020, con un aumento dell'8,4% rispetto al 2019 nonostante la pandemia. In particolare, il ritorno economico dop igp è di 505 milioni di euro in provincia di Bolzano e 444 milioni a Trento.
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I dati arrivano dal XIX rapporto Ismea-Qualivita sulla cosiddetta "dop economy", un settore che in Italia vale 16,6 miliardi di euro. In Trentino Alto Adige, dove si contano 29 prodotti dop igp, il comparto dà lavoro a 21.649 operatori.
Il comparto vino conta 13 filiere che nel 2020 hanno generato un valore di 578 milioni di euro segnando un +3,7% rispetto al 2019. La regione è sesta in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 10.067 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono l’Alto Adige Dop e il Trentino Dop, seguite dal Trento Dop, il Vigneti delle Dolomiti Igp e il Delle Venezie Dop.
Il comparto cibo conta invece 16 filiere con un ritorno di 371 milioni di euro nel 2020 e un +16,7% rispetto al 2019 (grazie soprattutto al settore melicolo). La regione è quinta in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 11.582 operatori. Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico in regione sono la Mela Alto Adige Igp, lo Speck Alto Adige Igp e la Mela val di Non Dop.