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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia

Processo perfido, altri tre imputati scelgono l'abbreviato

Pietro Denise, Alessandro Schina e Domenico Morello procederanno con rito alternativo. Per i restanti 11 imputati si è aperto il dibattimento, il cuore del processo

Alla fine anche Pietro Denise e Alessandro Schina (ritenuto tra gli organizzatori del sodalizio romano assieme a Federico Cipolloni e il carabiniere Fabrizio De Santis, quest'ultimo già assolto) hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con un rito alternativo: l'abbreviato. Per gli imputati che fin dall'inizio avevano scelto questo rito, la prima sentenza è arrivata lo scorso 11 febbraio.

Domenico Morello ha chiesto invece l'abbreviato condizionato. Abbreviato perché manca il dibattimento, ovvero il cuore del processo penale, con il confronto tra le parti e le testimonianze. Ma a patto che il giudice accetti alcune condizioni. Nel caso di Morello, l'ascolto degli 11 testimoni portati dalla sua difesa, condizione accordatagli. La posizione di Denise, Schina e Morello è stata così stralciata dal filone principale del processo. Ora saranno giudicati davanti al tribunale di Trento in formazione collegiale.

Come i legali di Morello, anche l'avvocata del presunto boss Innocenzo Macheda, Giovanna Beatrice Araniti (in video collegamento), aveva chiesto di procedere con l’abbreviato condizionato. In questo caso, però, condizionato non solo all'ascolto dei propri testimoni, ma anche alla trascrizione da parte di un proprio perito di tutte le intercettazioni (nell’abbreviato l’imputato viene invece giudicato sulle intercettazioni già trascritte dalle forze dell’ordine durante le indagini, facendo così risparmiare ore e ore di lavoro). Intercettazioni che, essendo in parte in dialetto calabrese, potrebbero essere interpretate diversamente. Una sorta di ordinario camufatto che, infatti, il giudice Carlo Busato ha respinto.

A quel punto, per i restanti 11 imputati del filone principale del processo, quello che si celebra davanti alla Corte d’Assise di Trento con rito immediato, si è aperto il dibattimento. Si tratta di Giuseppe Battaglia, Mario Giuseppe Nania, Domenico Ambrogio, Demetrio Costantino, Giovanna Casagranda, Pietro Battaglia, Giovanni Alampi, Antonino Quattrone, Federico Cipolloni, Vincenzo Vozzo e, appunto, Innocenzo Macheda.

Si è proceduto con la presentazione delle prove (tra cui i testimoni) da parte della pubblica accusa e delle difese. L’udienza, cominciata alle 9.30, si è conclusa alle 18.30. La prossima (la quarta) è fissata per mercoledì 2 marzo: la Corte deciderà sulle eccezioni sollevate dalle difese e sulle richieste delle parti.

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