Pnrr, Fugatti chiede più risorse per far fronte al caro energia e materie prime

Mobilità sostenibile, sanità territoriale, pubblica amministrazione digitale. Sono alcune delle direttrici di sviluppo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il Trentino. Lunedì 11 aprile è arrivato a Trento il tour “Italia domani”, un ciclo di incontri promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri per comunicare ai territori i contenuti e le opportunità del Pnrr, che dà attuazione al Next Generation Ue per la risposta alla crisi pandemia e la crescita futura.

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La circonvallazione ferroviaria di Trento

“A livello trentino - ha ricordato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti - ci sono risorse per 1,3 miliardi di euro, che per 930 milioni riguardano i fondi messi dallo Stato attraverso Rete ferroviaria italiana (Rfi) per la circonvallazione di Trento. Un progetto cruciale, nell’ambito del potenziamento del corridoio ferroviario del Brennero, per spostare il traffico merci dalla strada alla rotaia. Pur di fronte a difficoltà e preoccupazioni, è indubbio il beneficio ambientale e di sostenibilità dell’opera che aiuterà a delineare il Trentino del futuro”.

“Il bypass ferroviario è l’opportunità di realizzare il sogno che inseguiamo dall’inizio degli anni Duemila - ha aggiunto il sindaco di Trento Franco Ianeselli -. È l’occasione di ripristinare il rapporto della città con il suo fiume con collegamenti est-ovest, tra il fondo valle e il monte Bondone”. Per Ianeselli il Pnrr non è però un punto di arrivo ma un punto di partenza: “Partendo dal bypass dobbiamo guardare a occasioni di rigenerazione urbana per il futuro. Grazie alla circonvallazione si potrà per esempio deviare temporaneamente anche il traffico passeggeri e procedere all’interramento della ferrovia creando una striscia verde nel cuore della città.

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Le altre risorse

Ci sono poi i fondi per la salute e la sanità territoriale (64,7 milioni di euro), in primis le case della comunità e gli ospedali di comunità; le infrastrutture e la mobilità sostenibili (58,7); la rivoluzione verde e la transizione ecologica (55,8); l’istruzione e la ricerca con un focus sulla scuola e i servizi per l’infanzia (71,8); le politiche del lavoro nella provincia con il programma garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) che punta a coinvolgere seimila beneficiari entro il 2022 (8,7 milioni di euro); l’edilizia residenziale pubblica (15,9), 2,9 milioni per la missione “coesione e inclusione” e infine il progetto per la riqualificazione del borgo di Palù del Fersina e della valle dei Mocheni del valore di 20 milioni di euro.

Il problema dell’aumento dei costi

Per Fugatti si rischia però di dover “rifare i conti” per tener conto dell’aumento delle materie prime e dell’energia dovuto prima al post pandemia e ora alla guerra in Ucraina. “Il tema centrale - ha detto - è capire se a fronte di un mondo che è cambiato le attuali risorse del Pnrr siano in grado di soddisfare i numerosi progetti messi in campo. I sindaci, anche quelli trentini, lo sanno: devono rifare i conti e rischiano di doversi fermare di fronte a costi per una stessa opera, scuola o asilo nido, cresciuti del 20 o 30%. Occorre dunque un ragionamento, da parte del governo, su un riequilibrio territoriale dei fondi”.

“In questo momento è impensabile andare in Europa chiedendo più fondi - ha subito messo in chiaro il capo del dipartimento per la programmazione economica della presidenza del Consiglio dei ministri Marco Leonardi -. Però è chiaro che il problema c’è e il ministero delle Infrastrutture ha già predisposto un fondo a cui potranno accedere gli enti locali”.