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Pnrr, i sindacati chiedono un confronto con la Giunta sui fondi

"Fin qui un muro di gomma, c'è in ballo lo sviluppo della comunità"

I sindacati confederali del Trentino tornano a chiedere un confronto con la Giunta provinciale sulla gestione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Cgil, Cisl e Uil denunciano quello che finora definiscono "un muro di gomma" da parte del governo della Provincia. Al contrario, secondo le sigle, di quanto accade in Alto Adige.

"Oggi il presidente Kompatscher incontra i sindacati altoatesini per discutere di Pnrr. Da due mesi chiediamo un analogo confronto al presidente Fugatti, per condividere le priorità trentine del piano di rilancio e resilienza e per individuare insieme meccanismi di monitoraggio sull’attuazione di progetti e interventi, purtroppo senza ricevere alcuna risposta ufficiale se non vaghe disponibilità. Così mentre in Alto Adige si valorizzano le prerogative dell’Autonomia e si anticipa quanto avverrà a livello nazionale, in Trentino tutto resta incomprensibilmente immobile. Eppure le ricadute sul mondo del lavoro e in termini di investimenti pubblici saranno importanti" dichiarano i segretari Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

Una mancata collaborazione che rischia di far perdere terreno prezioso al Trentino, soprattutto nel momento in cui "si sta discutendo di porre le basi di progetti per definire una prospettiva almeno decennale".

Quello che risulta incomprensibile, dicono i sindacati, è che la Giunta, di fatto, ignori che il Parlamento ha votato un modello condiviso per la governance del Pnrr, stabilendo che si dovrà arrivare alla definizione di un protocollo sottoscritto con le parti sociali sul monitoraggio e l’attuazione dei programmi, anche a livello territoriale. "L’Alto Adige non aspetta Roma e con oggi avvia questo percorso. Il Trentino ancora una volta congela le prerogative dell’Autonomia e resta in attesa che Roma decida".

Cgil, Cisl e Uil mettono infine l’accento sul tema delle riforme. "Il Governo nazionale sta marciando a ritmi sostenuti per dare al Paese le riforme di cui ha bisogno e senza le quali si rischia di compromettere l’impatto del Pnrr sullo sviluppo. Anche su questo non possiamo che constatare l’immobilismo dell’Esecutivo Fugatti: nessun progetto di riforma sembra pronto a essere concretizzato e così si rischia di lasciare 'senza carburante' la macchina della ripresa economica locale".

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