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Attualità Centro storico / Via Rodolfo Belenzani

La grande tavola di Perghem Gelmi ricollocata in via Belenzani

L'opera, commissionata nel 1988 per il parco di San Marco, è stata restaurata e ricollocata alla Casa del Capitolo

Ha trovato una nuova collocazione la grande tavola di Michelangelo Perghem Gelmi che, fino a giugno 2017, dominava e abbelliva il parco San Marco. “Piazza Duomo nel giorno di San Giuseppe”, un olio su masonite dalle notevoli dimensioni di tre metri per sei, è oggi sul fronte nord della Casa del capitolo, in via Belenzani 18, sede della direzione generale del Comune di Trento. 

Opera degli ultimi anni dell'artista trentino, “Piazza Duomo nel giorno di San Giuseppe” era stata commissionata nel 1988 proprio dall'amministrazione comunale per abbellire il parco San Marco. Per la tavola era stato realizzato un allestimento permanente con teca contenitiva in metallo e vetro, tendaggi per la protezione dai raggi del sole e sistema di illuminazione.

Su sollecitazione degli eredi, un paio di anni fa l'amministrazione comunale ha cercato una nuova collocazione per l'opera che garantisse una migliore protezione anche dagli atti vandalici. Nel corso dell' estate 2017 l'opera è stata prelevata e portata in un laboratorio di restauro per valutare lo stato di conservazione, per ripulirla e adottare gli opportuni interventi conservativi. Si è anche provveduto a riempire il “vuoto” lasciato dall'originale con una fedele riproduzione fotografica, in modo da non privare il parco San Marco di una tavola pensata dall'artista e commissionata dall'allora sindaco Adriano Goio per quell'angolo di città.

Il cortile dove è stata nuovamente collocata l'opera è accessibile anche dalla sede della Cassa Rurale di Trento. All'inaugurazione della nuova collocazione, il presidente della Cassa Rurale Giorgio Fracalossi ha sottolineato la volontà di trasformare il cortile interno della sede in una sorta di pinacoteca all'aperto: “Oltre alla tavola di Perghem Gelmi, già sono presenti alcune opere di Winkler. La Cassa rurale potrebbe collocare qui altre opere di cui è proprietaria in modo da renderle disponibili alla città”.

Del resto, come ha sottolineato Mario Perghem Gelmi, figlio dell'artista, questa tavola appartiene “a un ciclo di grandi pannelli che volevano proprio colloquiare con la città: erano un modo per partecipare alla vita sociale e allo sviluppo di una Trento che, come ha scritto Maria Garbari, intendeva darsi un ruolo e un'identità dopo la guerra”.

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