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Ferrovia del Brennero, il Pd: "La Giunta chiarisca su tempi e lavori"

I dem chiedono un'accelerazione sui nodi di Trento e Rovereto: "C'è il rischio di perdere i fondi del Pnrr"

Il Pd torna a pungere la Giunta provinciale sul tema del potenziamento della ferrovia del Brennero. Il progetto, che vede nelle circonvallazioni ferroviarie di Trento e Rovereto i punti più 'caldi' in Trentino, prevede il quadruplicamento della linea ferroviaria Verona-Fortezza, per favorire il trasporto delle merci lungo il corridoio denominato 'Scandinavo-Mediterraneo'.

Lavori già finanziati dal Pnrr per lo snodo del capoluogo, mentre per quanto riguarda la Città della quercia si attende l'esito delle decisioni dell'amministrazione locale. Il progetto di Trento però non è ancora disponibile (è in fase di verifica presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici), e questo alimenta le critiche e la richiesta di chiarezza da parte del Pd trentino.

In primo luogo perché i fondi per finanziare l'opera sono vincolati all'obbligo di completamento entro il 2026: tempi, secondo il gruppo dem, molto stretti per lavori di tale entità.

"Il Partito democratico del Trentino - scrivono in una nota la segretaria provinciale Lucia Maestri e il presidente della commissione ambiente, mobilità e trasporti Roberto Valcanover - da sempre sostiene la necessità, in particolare nell’arco alpino e, in esso, nel corridoio del Brennero, di un’azione di riequilibrio dei flussi di traffico a medio e lungo raggio dalla gomma alla rotaia, dall’autostrada alla ferrovia. Per queste ragioni il partito si è sempre espresso a favore della galleria di base del Brennero e del potenziamento delle tratte di accesso, da Fortezza a Verona. E per le stesse ragioni si è opposto e si oppone al completamento dell’autostrada Valdastico in territorio trentino: un’opera dal pesante impatto ambientale e finanziario, destinata ad alimentare il traffico merci sull’A22".

Tornando al progetto della Verona-brennero, "informare e coinvolgere le popolazioni interessate, non solo dunque è doveroso, è anche decisivo ai fini, se non della realizzazione dell’opera, quanto meno del rispetto dei tempi del suo completamento. L’attraversamento delle città da parte di un traffico ferroviario così potenziato, sarebbe del tutto insostenibile. Esso va dunque deviato in galleria, a partire dalla città di Trento, ad oggi la tratta più avanzata progettualmente ed unica finanziata. La realizzazione della circonvallazione ferroviaria del capoluogo renderà peraltro possibile l’interramento dell’attuale linea, che in futuro servirà la stazione passeggeri, restando deviato il traffico merci".

Secondo il Pd, la realizzazione della circonvallazione presenta peraltro non pochi problemi: da quelli di carattere idrogeologico, a quelli di natura urbanistica, a cominciare dall’imbocco a nord, fino a quelli di sostenibilità dei cantieri.

Poi, la stoccata alla Giunta: "Chiediamo al Presidente e alla Giunta provinciale di uscire dall’attuale stato di latitanza e di assumersi, come è loro dovere, le responsabilità primarie che loro competono sia per la tratta che interessa la città di Trento, sia per le soluzioni a nord ed a sud della stessa, senza scaricare responsabilità irreali agli Enti Locali attraversati".

Nello specifico, l'assemblea del Pd del Trentino sollecita la Giunta a informare sullo stato della progettazione, spiegare quali sono i tempi previsti per i lavori di Trento e Rovereto e di conseguenza informare i cittadini sui disagi che i cantieri porteranno, oltre che eventualmente pensare ad eventuali corretivi. Fondamentale resta non perdere i fondi del Pnrr: "La Giunta intervenga sul governo nazionale per garantire i finanziamenti anche in caso di sforamenti delle tempistiche" conclude l'opposizione.

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