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Sabato, 20 Aprile 2024
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"L'orso M49 non è stato catturato": la smentita della Provincia. Le associazioni animaliste: "Non uccidetelo"

Confermato che sono in corso tutte le attività necessarie a dare esecuzione all'ordinanza che ne prevede la captivazione

"L'orso M49 non è stato catturato". Questa la dichiarazione della Provincia di Trento dopo la diffusione da parte di un quotidiano online della notizia della cattura dell'animale. "Contrariamente a quanto pubblicato da un quotidiano online e ripreso da altri organi di informazione, l'orso M49 non è stato ancora catturato", si legge in una nota della PAT.

Fugatti: E' pericoloso per l'uomo, ecco le prove"

Nel pomeriggio di giovedì una conferenza stampa farà il punto della situazione. Nel frattempo la Provincia conferma "che sono in corso tutte le attività necessarie a dare esecuzione all'ordinanza che ne prevede la captivazione".

L'appello delle associazioni animaliste

Enpa, Lac e Lav si sono unite in un unico appello: "La cattura non diventi occasione per uccidere l'orso come già accaduto in passato". Le associazioni hanno infatti ricordato come nel periodo tra il 2006 e il 2014 la Provincia di Trento abbia "ucciso ben tre orsi nel corso di tentativi di cattura, un triste primato che allarma a due giorni dall’emissione dell’ordinanza che dispone la cattura dell’orso M49".

In particolare, nel 2008 a morire era stato un giovane orso, annegato nel lago di Molveno dopo essere stato sedato durante l’operazione di radio-collaraggio. "Nel rapporto l’evento compare come incidente gestionale - precisano Enpa, Lac e Lav -. La caduta nel lago è la conseguenza dell’incompetenza degli addetti". Nel 2012, poi, l'orso JJ5 (6 anni) era morto per soffocamento durante un tentativo di cattura il 12 giugno nei pressi di monte Terlago. "Sotto accusa l’anestetico, secondo alcuni veterinari non il migliore presente sul mercato", affermano le associazioni. Infine, nel 2016, anche l’orsa Daniza, destinataria di un’ordinanza di cattura contingibile e urgente, era stata sottoposta a "una vera e propria esecuzione a causa dell’imperizia del veterinario che non è stato in grado di gestire le complicanze determinate dall’iniezione di anestetico", concludano le tre sigle animaliste, evidenziando come alla luce di questi tragici episodi "l’ordinanza del presidente Fugatti assuma un profilo ancora più inquietante perché l’ipotesi di traslocazione dell’orso M49 in altre zone, azione prevista dal Pacobace in alternativa alla cattura, non è stata neppure presa in considerazione".

“Con questi presupposti – dichiarano Enpa, Lac e Lav – siamo preoccupati che tutta la vicenda possa trasformarsi in un percorso ad arte allo scopo di concludersi con l’uccisione dell’orso M49. A partire dal definirlo un orso dannoso e quindi pericoloso, solamente per il fatto che al risveglio dal letargo si sia introdotto in alcune malghe disabitate, attratto dagli odori del cibo presente al loro interno. Si tratta di un comportamento del tutto normale che non rappresenta certo una fonte di preoccupazione”. Le associazioni hanno affidato ai propri legali il mandato di valutare i contenuti dell’ordinanza di cattura di M49, così da predisporre le migliori azioni giudiziarie congiunte che garantiscano la vita dell’orso. Il 2 luglio a Trento si era tenuto un flash mob itinerante contro la cattura dell'animale e anche in quell'occasione le associazioni avevano sottolineato come l'orso non fosse pericoloso per l'uomo.

Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva firmato l’ordinanza di cattura dell’orso M49 lo scorso lunedì, in aperto conflitto con Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che aveva ribadito come la Provincia non potesse né dovesse procedere alla cattura senza "una deliberazione del prefetto per motivi di sicurezza pubblica o dopo una precisa analisi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale".

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