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Adesso l'orso fa paura: piovono disdette, trema il settore turistico

La Provincia di Trento e Trentino Marketing hanno invece preparato un vademecum. A Bolzano è intervenuta con una nota rivelatrice

Quando alla fine degli anni '90 era arrivato in Trentino Alto Adige, l’orso bruno doveva essere una bella novità. Di più, doveva essere un volano per il rilancio e l’avvio di un nuovo turismo ma poi è diventato un problema. In generale lo sono diventati gli animali selvatici. Con la morte del runner Andrea Papi, è esploso un bubbone che era lì da tempo. In Trentino è montata la paura dell’orso. In Alto Adige i contadini sono preoccupati da diverso tempo sia per la presenza dell'orso ma soprattutto dei lupi che sbranano le pecore e incutono paura. Ora però iniziano la paura più grande è quella degli albergatori, che denunciano una serie di disdette da parte dei turisti, che non si sentono più sicuri in una regione dove il turismo è l’ossatura dell’economia. È la vita del Trentino.

"Non è un bel momento" ha detto Wolfgang Holzner, titolare del Parkhotel nel Renon, che ha spiegato di aver saputo di alcune disdette giunte in questi ultimi giorni a strutture di qui, a Soprabolzano. Altre sarebbero arrivate giunte in altre località perché adesso ogni notizia genera ansia e chi arriva da fuori fa mille domande prima di prenotare o quando arriva.

Il mese che ha scosso il Trentino dal ritrovamento di Andrea a oggi

Nell'ultimo mese, assieme alle richieste di informazione da parte di possibili vacanzieri, sono arrivate anche molte disdette. La Provincia di Bolzano è intervenuta con una nota nella quale, oltre a rivelare che sul territorio sono presenti tre orsi maschi, spiega che "le misure adottate sono incentrate sulla prevenzione e la dissuasione" e che "la priorità assoluta rimane quella di garantire la sicurezza della popolazione e degli ospiti che soggiornano sul nostro territorio".

La Provincia di Trento e Trentino Marketing hanno invece preparato un vademecum sul comportamento da tenere in caso di incontro con un orso. Il tutto in un territorio in cui gli animalisti ci hanno anche messo del loro, arrivando a lanciare qualche settimana fa, la campagna per boicottare il Trentino. Non certo per odio verso il territorio ma per le scelte politiche del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.

Intanto continua il braccio di ferro giudiziario fra il presidente Fugatti e gli animalisti. Infatti il prossimo 25 maggio il Tar di Trento entrerà nel merito dell’ordinanza con cui il numero uno della provincia ha chiesto l’abbattimento dell’orsa JJ4. I giudici amministrativi dovranno scegliere se procedere all'abbattimento e quindi sbloccare l'ordinanza oppure optare per un trasferimento dell'orsa e di altri esemplari considerati problematici.

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