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Tanta neve ma gli orsi non vogliono andare in letargo: avvistamenti continui anche nei paesi

Sono diversi gli avvistamenti di orse con cuccioli o maschi singoli ancora in attività anche nella seconda metà di dicembre

Tanta neve, ma gli orsi trentini non ne vogliono sapere di rimanere in letargo. Nonostante le abbondanti nevicate dell'Immacolata e di fine anno il mese di dicembre 2020 è stato caratterizzato da ripetuti avvistamenti, ed alcune incursioni con danni, da parte dei plantigradi del Trentino occidentale. Il fenomeno, per la verità non inusuale per gli esemplari che popolano i versanti meridionali delle Alpi, potrebbe essere stato in parte causato dall'abbondanza di faggiole registrata proprio tra la fine dell'autunno e l'inizio dell'inverno. A quel punto alcuni esemplari, ancora in attività, sarebbero stati colti "impreparati" dall'abbondante neve. Situazione che li avrebbe spinti ad avvicinarsi ancora di più ai centri abitati in cerca di alte fonti di cibo.

Val di Non: ucciso un vitello e danni agli apiari

In particolare, a dicembre sono risultati essere ancora parzialmente attivi almeno tre nuclei famigliari composti da femmine con piccoli dell’anno: uno nel Brenta meridionale, due in Val di Sole. Oltre a queste "famiglie" sono stati avvistati un orso singolo in Val Daone, uno in destra Val di Sole, un altro in sinistra Val di Non, e, soprattutto, un orso subadulto piuttosto confidente in destra Val di Non.

Si tratta del giovane maschio che ha predato un vitello, ferendone altri due, a Flavon. Lo stesso esemplare ha causato anche diversi danni su composter e pollai a Tuenno. In orario notturno, l’animale è stato avvistato sia nel centro abitato di Tuenno. Poi per due notti consecutive è tornato sul sito della predazione di Flavon, dove ha trovato ad attenderlo le unità cinofile del Corpo Forestale Trentino che, in entrambi i casi, hanno sottoposto il plantigrado a intense azioni di dissuasione mediante pallettoni in gomma e cani da orso.

Nella seconda metà di dicembre si sono poi registrati alcuni danni da orso su apiari in sinistra Val di Sole ed all’imbocco della Val di Rabbi. Tali incursioni sono state favorite dalla presenza di un alto strato di neve al suolo, che ha reso pressoché inefficaci le recinzioni elettrificate presenti. Sia per quanto riguarda gli episodi nonesi che quelli solandri, sono in corso analisi genetiche dei campioni prelevati sui siti di danno per stabilire l’identità dell’orso, o degli orsi, responsabili.

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