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Ecologia

Trento: porte chiuse per non disperdere calore o multa

Il sindaco Franco Ianeselli ha firmato l’ordinanza per negozi, bar e ristoranti. Sanzioni fino a un massimo di 498 euro

Se il riscaldamento del negozio, ma anche del bar o del ristorante è acceso, la porta deve restare chiusa, pena una multa che può arrivare fino a un massimo di quasi 500 euro. Una scelta fatta dall’amministrazione di Trento per limitare il più possibile sprechi di energia, con l’ordinanza del sindaco Franco Ianeselli che di fatto ricalca quella della scorsa estate (ovviamente, in quel caso il riferimento era all’aria condizionata).

Intendiamoci, non significa che le porte dovranno essere sigillate, ma dovranno essere aperte solo il tempo necessario per l’ingresso e l’uscita dai locali o per le attività di carico e scarico merci. L’ordinanza non riguarda quei locali che non si affacciano direttamente all’esterno (si pensi ai negozi nei centri commerciali) o a quelli dotati di dispositivi come le lame d’aria che consentono un risparmio energetico perché evitano la dispersione termica.

Perché questa scelta? Per evitare il più possibile sprechi energetici e di inquinamento. Una decisione green, il cui mancato rispetto potrebbe essere particolarmente salato: multe da 83 a 498 euro.

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