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Nuovo decreto legge entro marzo, regole del lockdown fino a maggio e deroghe per i pranzi di Pasqua e Pasquetta

Il Consiglio dei ministri è stato convocato per discutere sulle restrizioni entro fine marzo, non c'è accordo nella maggioranza sulla zona gialla

È stato convocato per mercoledì 31 marzo il Consiglio dei ministri, si riuniranno nel pomeriggio per discutere il nuovo decreto legge sulle chiusure. Il provvedimento porterà le regole del nuovo lockdown dopo Pasqua. Le nuove norme sono destinate a sostituire quelle in scadenza il 6 aprile, confermeranno lo stop alla zona gialla fino a maggio con la possibilità di rivedere la decisione se i numeri del contagio lo consentiranno. 

Decreto nuovo, regole nuove 

Rimarrà, come confermato durante la conferenza stampa da Draghi stesso durante la conferenza stampa di venerdì 26 marzo, l'ok alle scuole aperte fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in zona arancione. Non verranno soddisfatte le richieste dei governatori delle Regioni, che nella riunione con la cabina di regia sull'emergenza coronavirus di lunedì hanno tentato un blitz per riavere la zona gialla anche ad aprile. Ma sono stati stoppati dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Vorrei essere chiaro» ha detto durante la riunione «con la zona gialla non saremmo capaci di sostenere la riapertura della scuola. La variante inglese corre, in Francia sono a 45 mila contagi. Evitiamo di illudere la gente». E ancora: «Con 3721 ricoverati in terapia intensiva, non possiamo esporci a un’altra ondata: rischiamo di non essere in grado di reggerla».

Draghi si è schierato con il suo ministro e ha invitato tutti a rispettare le regole e la prudenza necessaria in un momento decisivo dell'emergenza coronavirus. Forte del fatto che anche il nuovo Comitato Tecnico Scientifico, quello voluto dalle forze di centrodestra all'interno della maggioranza, ha fornito un parere chiaro sulla questione: «Per il prossimo mese la zona gialla non è sostenibile». Mariastella Gelmini, ministro degli Affari Regionali, è andata incontro alle richieste dei governatori ma soltanto in parte, ipotizzando un meccanismo automatico da inserire nel decreto che consenta l'allentamento delle misure «se i numeri lo consentiranno», esattamente come ha detto Draghi nella sua ultima conferenza stampa rispondendo a Matteo Salvini. 

Come scrive Repubblica, il governo potrebbe alla fine evitare di inserire nel decreto l'automatismo sulla zona gialla e non avrebbe intenzione di diminuire i tempi di scadenza del nuovo decreto. L'unico impegno che Draghi si sentirebbe di prendere, secondo queste voci, è quello politico a riaprire se calano i contagi. Quindi il nuovo decreto Chiusure del governo Draghi che vedrà la luce mercoledì 31 marzo dovrebbe: 

  • confermare il congelamento della zona gialla fino alla scadenza del decreto (ovvero la fine di aprile);
  • colorare tutta l'Italia di rosso e arancione, quindi con bar e ristoranti chiusi, e il divieto di spostamento tra regioni;
  • consentire il rientro in classe agli studenti fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in zona arancione con il 50% di Didattica a Distanza nelle scuole superiori.

Al decreto, alle nuove regole e a tutte le ipotesi sul tavolo, dovrebbe essere aggiunto l'obbligo vaccinale per il personale sanitario a contatto con i pazienti e la norma a tutela di medici e infermieri vaccinatori. Chi non rispetterà l'obbligo, secondo la bozza che circolava fino a domenica, andrà incontro a sanzioni crescenti che andranno dallo spostamento ad altro incarico fino alla sospensione dello stipendio. Ma senza l'obbligo di licenziamento.

Pasqua e dopo Pasqua con le nuove regole sulle zone rosse e arancioni

Come riporta Today, il nuovo decreto-legge di fine marzo prolungherà le restrizioni fino a sabato primo maggio o, più probabilmente, fino a domenica 2. Le Regioni hanno chiesto anche di rivedere il parametro dei 250 casi settimanali su centomila abitanti, introdotto un mese fa per verificare rapidamente il peggioramento dell’epidemia a livello locale. Per quanto riguarda l'automatismo ci sono anche difficoltà su come scrivere la norma da inserire eventualmente nel testo, ovvero se mettere nero su bianco una verifica da effettuare a metà del tempo di scadenza del decreto oppure fissare da subito criteri in base ai quali scatterebbero gli alleggerimenti. Il nuovo decreto- legge Covid riporterà in classe in zona rossa gli studenti fino alla prima media, ma dovrebbe anche confermare nelle aree arancioni la presenza fino alla terza media e la didattica a distanza al 50% per le superiori.

Si va verso la conferma anche delle altre misure disposte con il precedente decreto, come la chiusura di parrucchieri, barbieri e centro estetici in zona rossa. In in relazione agli spostamenti possibili all'estero ma limitati all'interno del Paese, "certamente si deve aprire una riflessione . Ci può essere una contraddizione - ammette il sottosegretario alla salute Andrea Costa - . Credo che dobbiamo creare le condizioni affinchè si possa veicolare un messaggio univoco e far sì che i cittadini non fraintendano o mal comprendano certe decisioni". Fonti governative della Lega spiegano all'agenzia di stampa Ansa che la norma che consente di spostarsi per andare fuori dall'Italia - mentre le Regioni sono chiuse - è ereditata dal passato, dall'ultimo dpcm, e non voluta dal ministro Massimo Garavaglia. Ma aggiungono che non c'è, anche per non creare disagi a chi abbia già prenotato, da parte loro una richiesta di rivedere le regole imponendo un blocco.  

Intanto il Viminale annuncia controlli a tappeto soprattutto nelle aree più a rischio assembramento, moral suasion a rispettare le regole e sanzioni. I numeri dello scorso week end no lo prevedevano: oltre 215.000 persone controllate, 6.000 sanzionate, 40 denunciate; 300 gli esercizi commerciali multati, 60 quelli chiusi. Repubblica aggiunge oggi che è con le ordinanze dei sindaci, che ricorrono sempre più in massa al divieto di stazionamento, che si prova a combattere i prevedibili assembramenti: quelli nei luoghi consueti della movida, dai centri storici ai lungomare delle località turistiche, ma anche quelli nelle mete classiche delle scampagnate e dei picnic di Pasquetta. Dai parchi alle spiagge, in molte regioni, sarà del tutto proibito anche solo sostare.

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