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Covid e classificazioni, come cambieranno i parametri

Se una proposta tecnica definitiva è attesa entro domenica, la bozza di progetto è già stata pubblicata e prevede tre nuove soglie per il cambio colore: si guarderà all'incidenza, con un numero minimo di tamponi e all'Rt ospedaliero e non più l'Rt sui sintomatici

Sempre più forte il pressing delle regioni a Roma per il cambio dei parametri che stabiliscono con quale colore classificare e dividere l'Italia. Non solo. L'altro punto sul quale è stata chiesta la revisione è quello di sostituire l'indice Rt sui sintomatici con l'Rt ospedaliero, un indicatore che nel contesto di una popolazione sempre più vaccinata e quindi protetta dal rischio di malattia grave, fornirebbe un'indicazione chiara su quella che è la pressione dei servizi sanitari.

Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di Sanità, ha spiegato che il comitato tecnico scientifico sta discutendo da qualche settimana sul cambio di parametri e nella prossima cabina di regia tra governo e regioni potrebbe arrivare il via libera al nuovo meccanismo che dovrà garantire un'estate serena, limitando i nuovi focolai che via via si potranno presentare.

Come riporta Today, una proposta tecnica definitiva è attesa entro domenica 16 maggio, la bozza di progetto è già stata pubblicata e prevede tre nuove soglie per il cambio colore in base all'incidenza: 250 casi ogni 100.000 abitanti per la zona rossa, 150 per arancione, 100 per la zona gialla, 49 per la zona bianca.

Per uniformare i dati, però, dovranno essere stabiliti il numero minimo di tamponi da effettuare, proporzionato ai 4 livelli di rischio legati all'incidenza e che corrispondono ad altrettanti colori. In zona rossa andrebbe effettuato un minimo di 500 tamponi. In arancione, 250. In gialla almeno 150. In bianca almeno 100. Non solo. Per la valutazione delle fasce di rischio, spiega sempre Today, andrebbero osservate anche le criticità degli ospedali. 

Le regioni potrebbero quindi finire automaticamente in zona rossa con incidenza maggiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti, le terapie intensive occupate oltre il 30% e il 40% dei posti letto in area medica. Nel caso in cui i posti letto occupati in terapia intensiva fossero nel 20% e in area medica nel 30%, anche con un'alta incidenza, ci potrebbe essere una possibilità di rimanere in area gialla.

Sul tavolo anche l'ipotesi di rimuovere la classificazione a colori e adottare una nuova scala, quella dei 3 livelli di rischio. Il basso corrisponde alla zona bianca, il medio con la limitazione di alcune attività, e nell'alto dovrebbe rimanere in vigore il coprifuoco. 

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