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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Stretta anti-Omicron: cosa cambia oggi e l'ipotesi Super Green Pass per tutti i luoghi di lavoro

La nuova variante probabilmente è già vicina al 30%, si va verso durata del green pass tagliata a 6 mesi (ma non da subito), booster quattro mesi dopo la seconda dose, tamponi per i grandi eventi e ritorno allo smart working. Mascherine ovunque, tutta Italia di fatto sarà in zona gialla. Pregliasco: "Possibile lockdown dopo le feste"

L'antiviglia di Natale è arrivata ed è un giorno molto atteso da tutti, perché dal governo arriveranno nuove misure per contenere l'aumento dei contagi innescato anche dalla variante Omicron. Come riporta Today, si terrà alle 9.45 la cabina di regia sulle nuove misure di contrasto alla pandemia. Alle 15 il premier Mario Draghi riunirà poi la cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, per approvare la relazione annuale da trasmettere al Parlamento. Mercoledì 22 dicembre è stato un giorno "pesante" per il Trentino in materia di contagi: 392 i nuovi casi positivi e un decesso. Il presidente della Pat, Maurizio Fugatti è intervenuto in conferenza stampa parlando di percentuali e sottolineando come il 55% dei nuovi contagiati non siano vaccinati. Inoltre, il 22 dicembre è stato rintracciato il primo caso di variante Omicron sul territorio della Pat. È proprio la variante Omicron apre "una fase nuova" della pandemia, va presa "ogni precauzione possibile" per fermare la corsa del virus, ha detto Draghi. Ma quali sono le restrizioni certe e quelle invece solo possibili e rimandabili a dopo le feste di fine anno?

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Nuove misure: cosa cambia per il Green Pass e l'ipotesi Super Green Pass sul lavoro

La nuova stretta potrebbe andare in più direzioni: durata del green pass tagliata a 6 mesi, booster quattro mesi dopo la seconda dose, tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi, a partire dalle feste di Capodanno, ritorno allo smart working. E, forse, la vaccinazione obbligatoria per altre categorie di lavoratori fino alla possibilità di allargare il super green pass in tutti i luoghi di lavoro: questa sarebbe una decisione molto forte. Fabrizio Pregliasco, virologo, direttore sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano non ha dubbi: "La parola lockdown fa paura, ma è probabile che dopo le feste saranno necessarie nuove misure restrittive", ma "prima di parlare di lockdown vero e proprio penserei dunque al ricorso del Green Pass rafforzato per lavorare e al buon senso. Credo che in questi anni di pandemia gli italiani abbiano dimostrato di avere buon senso e devono continuare così: usare la mascherina anche all'aperto, igienizzarsi spesso le mani e contenere i contatti sociali al chiuso, soprattutto con le persone più fragili come gli anziani".

In ogni caso l'accorciamento della durata del green pass (oggi dura 9 mesi) non scatterà subito perché altrimenti almeno 3 milioni di italiani rischierebbero di veder scadere il certificato già a fine anno e altri milioni nelle prime settimane di gennaio. Il taglio della durata del pass entrerà in vigore non prima del 15 gennaio o a fine gennaio per dare tempo agli italiani di fare così la terza dose. Oggi, a seconda della regione in cui si vive, chi prova a prenotare la terza dose riceve appuntamento dopo settimane. Se in tanti si troveranno con il Green pass scaduto da un giorno all'altro, o con un preavviso minimo, i centri vaccinali non riuscirebbero a reggere il ritmo ovunque.

"L'obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso, lo valuteremo - ha detto ieri Draghi - Lo abbiamo già esteso ad alcune categorie, valuteremo l'estensione ad altre categorie. Non so se già domani alla cabina di regia ma specialmente se i contagi continuano a crescere sarà oggetto di discussione a tempi brevissimi". 

Tamponi ai non vaccinati per i grandi eventi

Sul fronte dei tamponi, chi è vaccinato ma non ha ancora fatto la terza dose potrebbe dover ricorrere al tampone per partecipare a maxi eventi, concerti, veglioni, per ballare in discoteca, già a partire da Capodanno secondo alcuni quotidiani. Torneranno in tutta Italia le mascherine all’aperto e non più solo in caso di assembramento, come già previsto dal precedente decreto. L’obbligo era stato anticipato da molti sindaci e governatori. A Trento il sindaco Franco Ianeselli lo aveva già introdotto in centro storico dall'8 dicembre. Al chiuso, invece, in cinema, teatri, sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro, si pensa di introdurre dispositivi di protezione individuale più sicuri: le mascherine Ffp2. Il governo potrebbe renderle obbligatorie oppure optare per una forte raccomandazione. L’Unione dei consumatori ha chiesto che, se saranno obbligatorie, il prezzo venga calmierato per decreto.

Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, il governo starebbe pensando anche di anticipare la terza dose da 5 a 4 mesi: l'ipotesi gia' esaminata a livello tecnico e per la quale si attende il via libera dell'Aifa, sarebbe di prossima approvazione. La decisione sarebbe legata all'opportunità di rafforzare la risposta immunitaria anche in seguito all'arrivo della variante Omicron. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, dice: "Sappiamo che a cinque mesi cala l'efficacia del vaccino, magari si potrà anticiparla o ci sarà la possibilità di prenotarla per alcune fasce d'età".

Quanto è diffusa la variante Omicron

Omicron si sta facendo strada. Mercoledì le Regioni hanno inviato all’Istituto superiore di sanità i dati dei tamponi analizzati lunedì: ne emerge che Omicron ha una circolazione superiore al 25% e probabilmente già vicina al 30% secondo Repubblica. Questo dato verrà portato al premier Mario Draghi: "A questi ritmi, entro la fine dell’anno Omicron diventerà la variante prevalente, cioè rappresenterà oltre la metà dei casi". La variante ha "accelerato la sua corsa" negli ultimi 5-6 giorni.

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