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Montagna / Vallagarina

Riapre il rifugio Fraccaroli: la data e i nuovi gestori

A breve l'inaugurazione ufficiale, due giovanissimi gestori sono pronti ad accogliere gli escursionisti

Verrà inaugurata ufficialmente sabato 18 giugno la nuova gestione del Rifugio Mario Fraccaroli di proprietà della sezione CAI “Cesare Battisti” di Verona. Da qualche giorno, dopo la pausa invernale, la struttura ha finalmente riaperto le porte che si affacciano sulle montagne ma anche sulla pianura, addirittura fino a Venezia, visibile nelle giornate più limpide. Ad accogliere gli escursionisti saranno i due nuovi giovanissimi gestori Andrea Laghetto e Miriam Roso, rispettivamente 25 e 19 anni, vicentini.

Andrea Laghetto e Miriam Roso-2

Una bella scommessa, per la sezione veronese del Club Alpino Italiano, quella di affidare un incarico così importante a due giovanissimi e una sfida appassionante, non priva di difficoltà, che accompagnerà i ragazzi che si prenderanno cura del rifugio nei prossimi anni.

"La nostra nuova avventura sta proseguendo alla grande, siamo sempre più convinti della scelta che abbiamo fatto. Qui in quota si sta molto bene. Le giornate sono ancora tranquille, ma siamo contenti così perché riusciamo a sperimentare in cucina e a conoscere sempre meglio i sentieri che ci circondano - dichiarano i gestori -. Incrociamo le dita e speriamo che sia una bella stagione. Non saremo mai stanchi di ripetere che la nostra idea è quella di mantenere l'identità del rifugio di montagna, quindi di offrire un’ospitalità semplice. Speriamo che le persone che vengono a trovarci vadano a casa con l'idea di ritornare. Noi ce la stiamo mettendo tutta".

"Quello che più ci interessa come sezione del Club Alpino è che venga mantenuta una gestione sobria e semplice, come dovrebbe essere quella di ogni rifugio di montagna - ha detto Maurizio Menozzi, Presidente della Sezione CAI “Cesare Battisti” di Verona -. Il “Mario Fraccaroli” è il nostro presidio sul territorio e ha un valore molto importante in termini di sicurezza per gli escursionisti che nella struttura trovano un luogo di appoggio e riparo in caso di necessità o anche solo un momento per prendersi una piacevole pausa dalle fatiche che la montagna richiede - continua Menozzi -. Inoltre avere una struttura funzionante in quota è importante anche per la gestione ambientale, perché permette di avere sotto controllo lo stato dei sentieri, e del terreno, per esempio di essere a conoscenza di eventuali frane e smottamenti che potrebbero rendere inagibili alcuni passaggi. Siamo certi che la nuova gestione, in mani così giovani, sia motivo di un'accoglienza cordiale e sempre col sorriso".

Fonte: VeronaSera

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