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"Noi boicottiamo il Trentino", oltre 10mila adesioni: "Lasciate in pace gli orsi!"

Il grido arriva da un gruppo social in cui animalisti e tutti coloro che si schierano dalla parte degli orsi si schierano contro le politiche del presidente della Provincia Maurizio Fugatti

C’è chi racconta di aver disdetto le proprie vacanze; chi dice di aver rinunciato allo yogurt o alle mele; chi cerca di rendersi utile, dando indicazioni su quali prodotti e servizi provengano dal Trentino, per riconoscerli meglio. C’è chi arriva a proporre di trovare o stilare un elenco di tutto ciò che favorirebbe l’economia del Trentino, così da avere la certezza di centrare la causa ultima: boicottare il Trentino.

Si discute di tutto questo e molto altro nel gruppo Facebook "E noi boicottiamo il Trentino", dove si stanno radunando gli animalisti e tutti coloro che si schierano dalla parte degli orsi, contro le politiche del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Il metodo, che vuole essere di disobbedienza civile, è quello di dire "no" a qualsiasi cosa provenga dal territorio della Provincia autonoma. Così da dare un segnale chiaro: "Lasciate in pace questi poveri orsi, hanno diritto a vivere come noi" come ha scritto un utente, che poi incalza dicendo che “bisogna rispettarli e io in Trentino non ci vado visto come li trattano". 

L'uccisione dell'orso segnerà la fine (politica) di Fugatti?

Insomma, dopo la morte di Andrea Papi, la discussione sulla gestione degli orsi in Trentino e in generale degli animali selvatici si è polarizzata. Da una parte chi vorrebbe far fuori tutti gli orsi e non ci si pensa più, dall’altra chi non vuole neppure sentir parlare di trasferimenti o abbattimenti selezionati. E chi chiede subito la liberazioni degli orsi tenuti in cattività, in primis l'orsa JJ4, sceglie di boicottare la provincia autonoma e lo fa organizzandosi anche in un gruppo Facebook, arrivato a contare più di 10mila iscritti. 

La discussione sui social

Il grosso del dibattito è incentrato sui temi di attualità e sulle notizie che ogni giorno riguardano direttamente o meno gli animali. Poi però c’è anche chi racconta come agisce per fare la sua parte. "Mio marito ha sempre mangiato mele e yogurt del Trentino e ora, col belin che entrano in casa mia!" ha scritto Laura. C’è anche chi posta la foto di un mercato dove le mele trentine sono in sconto ed esulta perchè significa che la domanda è calata. “Posso fare tranquillamente a meno delle mele trentine" ha scritto un altro utente. Poi c’è chi prova a fare un minimo di informazione, spiegando che cosa arrivi dalla provincia di Fugatti. Qualcuno parla di cucine, altri parlano anche di leasing e autonoleggi. 

 Un altro utente racconta. "Oggi mi è stata recapitata la spesa a casa e avevo acquistato una birra spagnola in lattina. Poiché, a detta loro le avevano terminate, mi è sta sostituita e rifilata una birra in bottiglia della stessa quantità ma del Trentino. Prontamente ho telefonato e ho mostrato il mio disappunto, notificando loro che l'avrei restituita in cambio di un altro prodotto. Ho fatto presente che non si sarebbero mai più dovuti permettere di rifilarmi merce invenduta del Trentino per le ragioni che sappiamo. Hanno i magazzini pieni di questa roba e la rifilano a casa. Ciao amici segnalazione fatta".

Un boicottaggio non solo sulla carta visto che sono stati gli stessi albergatori del Trentino Adige a lanciare l’allarme per le disdette, soprattutto per paura ma non solo. Silvia chiede indirizzi a cui scrivere, per spiegare perché non compra più prodotti Trentini: "Voglio disdire le mie vacanze. Ovviamente già spiegato all’albergo ma ho letto notizie sui giornali poco confortanti, del tipo "pioggia di disdette, l’orso fa paura". Non è l’orso che mi fa paura: è l’uomo e chi vuole uccidere gli animali. C’è una bella differenza". E poi è un continuo di chi annuncia di aver annullato fine settimana e vacanze: "Annullato le mie vacanze in Trentino! Ovviamente ho dato la motivazione!" scrive Giovanna; Albano dice di aver annullato le sue vacanze in Val di Fiemme; Amelia non ha mezzi termini quando dice di essere d’accordo col tatto che, "oltre ai prodotti trentini, che non entrano più nel mio carrello spesa, oltre ad aver cancellato il trentino dalla carta geografica per le mie vacanze, ho appena disdetto una nota società trentina che vende energia e gas a favore di un'altra ovviamente non trentina".

"L'orso ha avuto paura e Andrea si è difeso, ma non è stata JJ4"

Insomma, per le migliaia di italiani del gruppo "E noi boicottiamo il Trentino", boicottare è un dovere. La protesta poi è diventata rabbia dopo la pubblicazione della perizia redatta per conto della Leal, nella quale si tende a scagionare non solo JJ4 e le femmine di orso dall’uccisione del runner di Caldes ma anche di tutti gli orsi. 

Ricorrono molto infatti slogan che chiedono la liberazione non solo di JJ4 ma di tutti gli orsi. Diverse le voci fuori dal coro, qualcuna civile, qualcuna che vuole solo provocare. Le discussioni ci sono e sono anche animate. Da parte di tutti c’è grande rispetto per il lutto della famiglia Papi ma sulla gestione della fauna selvatica, lo scontro è aperto e anche duro. Qualcuno prova a chiedersi perché far pagare all’economia del territorio le colpe di una gestione politica. La risposta è tutta in un commento a chi si chiede il fine ultimo del gruppo: "Quando andrete a votare, vi ricorderete di tutta questa triste vicenda". 
 

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