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Il Consiglio provinciale litiga sulla mozione contro la guerra in Ucraina

Il voto previsto per martedì 8 è slittato. Zanella (Futura): "La solidarietà che non deve fare differenze tra migranti". Paccher (Lega): "Si mescolano faccende diverse per aggredire la maggioranza"

Dopo settimane di scontri politici tra maggioranza e opposizione, la firma da parte di tutti i consiglieri e le consigliere di una proposta di mozione sulla guerra in Ucraina sembrava aver riportato l'unità dentro il Consiglio provinciale di Trento. Ma il voto calendarizzato per martedì 8 marzo è slittato ad oggi.

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A creare divisioni all'interno dell'aula sono stati una serie di emendamenti aggiuntivi alla proposta di mozione che sollecita il Governo a dispiegare ogni risorsa per il superamento del conflitto armato in Ucraina e per la ripresa del dialogo diplomatico. Accanto alla condanna della guerra, la mozione impegnerebbe all’istituzione di un tavolo di coordinamento “emergenza Ucraina” che valorizzi i soggetti trentini e del terzo settore e a monitorare l’eventuale fabbisogno di risorse umane necessarie a gestire la fase emergenziale e quella successiva.

Per Claudio Cia (Fratelli d’Italia) gli emendamenti trasformano la mozione in una “zattera” sulla quale imbarcare altri contenuti: "Non accetto che questa tragedia diventi uno strumento di parte e, sebbene con dispiacere, se dovessero essere messe ai voti non le voterò". "Ancora una volta osservo la strumentalizzazione e l’attacco da parte di certi gruppi politici alla Giunta Fugatti, una pietosa caduta di stile su un tema così delicato - ha aggiunto Roberto Paccher (Lega) -. Inutile anche parlare di profughi di serie A e di serie B, mescolando faccende che esulano dall’argomento per tornare ad aggredire la maggioranza e la sua visione di accoglienza".

Il riferimento è in particolare all'intervento di Paolo Zanella (Futura): "La via da percorrere è quella diplomatica, accanto a quella dell’accoglienza diffusa a chi fugge dal conflitto. Una solidarietà che non deve fare differenze tra migranti, perché chi scappa dalla guerra ha gli stessi diritti". In occasione della giornata dedicata alle donne, Zanella ha voluto anche ricordare le donne ucraine: "Quelle rimaste nel loro territorio a combattere e costruire bombe molotof, quelle fuggite con figli e genitori anziani e quelle che sono nel nostro territorio sulle quali scarichiamo da anni il peso dell’assistenza, donne che lavorano sei giorni su sette con un’ora di pausa al giorno, una schiavitù moderna che va scardinata".

"La mozione soffre il fatto essere stata scritta molti giorni fa, quando si pensava che il conflitto potesse risolversi in tempi brevi - ha spiegato la consigliera Sara Ferrari (Pd), prima firmataria del testo -. Ora appare evidente che occorre un’organizzazione pubblica per mirare e sostenere le iniziative messe in campo nei giorni scorsi in maniera scoordinata, accompagnando e indirizzando i bisogni. Di qui sono state pensate una serie di proposte aggiuntive al dispositivo della mozione, in primis l’istituzione di un tavolo di coordinamento “emergenza Ucraina” sotto la regia della Provincia, che raccolga i soggetti istituzionali trentini e del terzo settore al fine di gestire in modo efficace e condiviso gli aiuti umanitari, l’accoglienza e l’inserimento costruttivo nel nostro territorio".

A concludere la giornata di lavori, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder: "Confido che ci sia unanimità su questo tema".

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