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Il monitoraggio

Covid, Gimbe: "oltre 150 casi ogni 100 mila abitanti in 52 province d'Italia"

Cartabellotta: "Da 7 settimane continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni più che sestuplicata"

Il primo monitoraggio del mese di dicembre sull'andamento del contagio da coronavirus in Italia redatto dalla Fondazione Gimbe, è stato pubblicato. Nella Provincia autonoma di Trento, nella settimana dall'1 al 7 dicembre si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (372) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (23,7%) rispetto alla settimana precedente. Rimane sotto soglia di saturazione dei posti letto in area medica (12%) mentre sono sopra soglia di saturazione i posti letto in terapia intensiva (13%) occupati da pazienti Covid-19. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 75,9% (media Italia 77,3%) a cui aggiungere un ulteriore 4,5% (media Italia 2,8%) solo con prima dose. Il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 55,5% (media Italia 46,8%). L'elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell'ultima settimana per la provincia di Trento 233. Questo ultimo dato, a fine novembre, era dui 188.

Quanto manca al Trentino per entrare in zona gialla

"Da 7 settimane - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni più che sestuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 15.110 il 7 dicembre". 

Il netto aumento della circolazione virale è documentato, a livello nazionale, dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 19,6%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 8%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,54%). 

In tutte le Regioni tranne Molise e Valle D’Aosta si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dall’1,8% delle Marche al 50,3% dell’Umbria. In 52 Province l’incidenza è pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (694), Bolzano (651), Treviso (467), Padova (405), Vicenza (391), Venezia (390), Rimini (379), Gorizia (377), Imperia (367), Pordenone (365), Forlì-Cesena (356), Ravenna (299), Aosta (276), Belluno (276), Rovigo (273), Verbano-Cusio-Ossola (267), Ferrara (253), Savona (244), Bologna (244), Udine (244), Ascoli Piceno (239), Verona (235), Trento (233), Viterbo (226), Varese (224), Teramo (216), Roma (200), Ancona (197), Mantova (197), Monza e Brianza (197), Fermo (190), Modena (185), Genova (182), Reggio di Calabria (177), Asti (176), Torino (176), Milano (175), Massa Carrara (175), Brescia 175), La Spezia (174), Cuneo (174), Napoli (168), Grosseto (165), Como (164), Biella (164), Pesaro e Urbino 163), Messina (162), Cremona (160), Novara (155), Caltanissetta (154), Pistoia (152), e Reggio nell’Emilia (151).

Aumentano anche i decessi: 558 negli ultimi 7 giorni (di cui 17 riferiti a periodi precedenti), con una media di 80 al giorno rispetto ai 71 della settimana precedente.

"Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - si rileva un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti COVID: rispetto alla settimana precedente +16,3% in area medica e +13,6% in terapia intensiva». A livello nazionale, al 7 dicembre il tasso di occupazione è del 10% in area medica e del 9% in area critica, con notevoli differenze regionali: le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (16% area medica e 11% area critica), Friuli-Venezia Giulia (24% area medica e 16% area critica) e Provincia Autonoma di Bolzano (20% area medica e 17% area critica). Inoltre, per l’area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (20%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (11%), Liguria (12%), Marche (12%), Provincia Autonoma di Trento (13%) e Veneto (12%).

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La Fondazione ha sottolineato che nonostante l’aumento della pressione sugli ospedali, nelle ultime settimane si è progressivamente ridotta la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi. In particolare, per l’area medica la media mobile a 7 giorni è scesa dal 3,47% del 7 novembre al 2,50% del 6 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,47% del 21 ottobre allo 0,33% del 6 dicembre. 

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