Dopo 5 settimane di calo, crescono i contagi
Al 16 marzo sono ancora 6,98 milioni le persone non vaccinate. Cartabellotta (fondazione Gimbe): "Green pass e mascherina devono restare nei locali chiusi"
“Dopo cinque settimane di calo e l’arresto della discesa la scorsa settimana, si inverte nettamente la curva dei nuovi casi settimanali (379.792) con un incremento del 35,9% in 7 giorni”. Così il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta commenta il report settimanale della fondazione. L’aumento dei contagi ha diverse cause: “Dal rilassamento della popolazione alla diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, dal calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione alla persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso”.
L'aumento percentuale dei nuovi casi dal 9 al 15 marzo riguarda tutte le regioni eccetto la Valle D’Aosta. Non solo: salgono da 48 a 66 le province (tra cui quella di Trento) con incidenza superiore a 500 casi per 100mila abitanti, di cui ben 17 superano quota mille casi per 100mila abitanti.
Il 31 marzo finisce lo stato di emergenza e il Governo dovrà decidere a breve se e quali misure abolire a partire dal 1° aprile. Per Cartabellotta, "l'obbligo di green pass può decadere immediatamente dove il rischio di contagio è basso (all’aperto, in luoghi al chiuso poco affollati, ben ventilati e con breve permanenza), mentre dovrà essere mantenuto nei locali chiusi a rischio elevato". Per quanto riguarda invece la mascherina, per il presidente di Gimbe non si possono fare sconti: "L'obbligo deve essere mantenuto in tutti i luoghi al chiuso".
La situazione in provincia di Trento
In provincia di Trento il tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti covid è pari al 2,2% in terapia intensiva e al 6,2% in area medica. I casi attualmente positivi per 100mila abitanti sono 553
L'82,6% dei trentini ha completato il ciclo vaccinale, un tasso che scende però al 29,9% nell fascia dai 5 agli 11 anni. Entrambi i valori sono più bassi rispetto alla media nazionale (83,8% nel primo caso, 33% nel secondo).
Calano i decessi e i ricoveri
“Sul fronte degli ospedali - afferma Renata Gili, responsabile della ricerca sui servizi sanitari della fondazione - c’è un’ulteriore riduzione dei posti letto occupati dai pazienti covid in terapia intensiva (-15,2%), mentre l’incremento del numero di nuovi casi frena la discesa di quelli in area medica (-3,5%)”.
Al 15 marzo il tasso nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti covid è del 13% in area medica e del 5,3% in area critica. Nessuna regione va oltre la soglia del 10% in area critica. Diminuiscono ancora i decessi: 976 negli ultimi 7 giorni (di cui 79 riferiti a periodi precedenti, a fronte dei 1.201 della settimana precedente: -18,7%), con una media di 139 al giorno rispetto ai 172 della settimana precedente.
Frenano le vaccinazioni
Nella settimana 9-15 marzo si registra un ulteriore calo dei nuovi vaccinati: 23.783 rispetto ai 30.620 della settimana precedente (-22,3%). Di questi il 19,6% è rappresentato dalla fascia 5-11: 4.663 con un calo del 12,9% rispetto alla settimana precedente.
Nonostante l’obbligo vaccinale e di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati scende ancora, attestandosi a quota 6.449 (-37,4% rispetto alla settimana precedente). Al 16 marzo (aggiornamento ore 06.19) l’85,6% della popolazione (50.685.426) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+27.399 rispetto alla settimana precedente) e l’83,8% (49.628.430) ha completato il ciclo vaccinale (+93.489 rispetto alla settimana precedente). Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 99,4% degli over 80 al 37,2% della fascia 5-11).
Ci sono ancora 6,98 milioni di persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,39 milioni temporaneamente protette in quanto guarite dal covid da meno di 180 giorni. "Tutti i dati dimostrano - afferma Cartabellotta - che la campagna vaccinale è ormai in una fase di stallo, nonostante quasi 4,6 milioni di persone vaccinabili con prima dose e 2,9 con booster".