Osterie Slow Food in Trentino: il miglior ingrediente è il giusto prezzo

Sono 8 le "chiocciole" che compaiono accanto all'insegna di altrettante osterie trentine. Slow Food ha presentato l'edizione 2022 della Guida alle Osterie d'Italia, storica pubblicazione unica nel suo genere. Le regole per essere selezionati, infatti, comprendono un approccio "lento" al menù: chilometri zero, agricoltura sostenibile, predilezione per ricette tipiche, talvolta in "via d'estinzione". L'anno scorso, dopo un anno segnato dalla crisi della ristorazione a causa della pandemia, la Guida uscì senza "chioccole" per una precisa scelta editoriale: "E' come se tutte le osterie se la fossero meritata" scrissero i curatori. Quest'anno, invece, si torna a stilare la classifica.

Migliori pizzerie in Trentino

Eccole, dunque, le eccellenze trentine che si sono meritate il massimo riconoscimento all'interno della Guida. Quasi tutti i nomi in elenco sono conferme: Nerina di Romeno, Boivin di Levico Terme, Locanda Tre Chiavi di Isera, Locanda Fiore di Comano, Osteria Storica Morelli, Maso Santa Romina di Canal San Bovo e Rifugio Maranza di Trento erano già entrati nelle edizioni passate. La new entry dell'anno è la Lusernarhof sugli Altipiani Cimbri, territorio in cui Slow Food Trentino Alto Adige ha recentemente attivato una serie di iniziative volte a presidiare e promuovere alcuni prodotti locali come il porro di Nosellari, incluso nell'Arca del Gusto, oltre al Vezzena, tipico formaggio d'alpeggio.

Trentino: tutte le doc e le igp

Elemento fodnamentale della Guida è l'attenzione al prezzo giusto, particolare che l'ha resa molto popolare tra le varie guide gastronomiche del Belpaese. Le 1715 osterie presenti nella Guida, comprese le 246 premiate con le "chiocciole", devono necessariamente proporre almeno un menù a prezzi contenuti, solitamente poco più di 30 euro. Un modo per rendere il più possibile accessibili i "tesori", talvolta semisconosciuti, di tutta Italia.