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La questione / Mezzolombardo

Presidio ospedaliero di Mezzolombardo, Rossi spinge per l'Ospedale di Comunuità

La struttura sanitaria è finita sotto i riflettori. Dalla sua rapida evoluzione e dal suo impiego durante la pandemia, occorre ora pensare al futuro. Rossi spinge per farlo diventare un Ospedale di Comunità, Segnana parla di adeguamento post-pandemia

Il Centro Sanitario San Giovanni di Mezzolombardo sotto i riflettori. Il consigliere provinciale Ugo Rossi ha depositato una mozione in merito alla struttura e al suo futuro. E l'assessore Stefania Segnana martedì 1° febbraio ha incontrato il sindaco e assessore di Mezzolombardo, oltre al direttore del presidio, proprio per parlare di "futuro". Attiva dal 2018, la struttura sorge sul suolo dell’ex Presidio Ospedaliero. Come ha ricordato Rossi, si tratta di una struttura che ha visto una progressiva valorizzazione culminata con l'apertura, nel periodo emergenziale, di un reparto Covid-19 territoriale e di un'ampia attività vaccinale anti-Covid a servizio dell'intero territorio provinciale.

Il centro sanitario offre ai cittadini alcuni servizi: ambulatori specialistici, medicina fisica e riabilitazione, punto di raccolta sangue, centro antidiabetico, servizio sociale, consultorio, servizio igiene pubblica, cure domiciliari, neuropsichiatria infantile, guardia medica, uffici amministrativi, medici di medicina generale, neuropsicomotricità, pediatri di libera scelta, psicologia, centro salute mentale, servizio del 118, psichiatria, Hospice e Cure intermedie.

Rossi (Azione): "il centro Sanitario diventi Ospedale di Comunità"

Il consigliere di Azione, Ugo Rossi ha depositato una mozione sulla questione, nella quale ripropone anche in consiglio provinciale quanto già proposto in sede di consiglio comunale dal dottor Devigili. Secondo Rossi, il Pnrr può essere l'occasione per completare quanto già avviato nel 2015 e parzialmente realizzato presso la struttura sanitaria di Mezzolombardo, "in particolare - si legge nella nota del consigliere - si chiede di provvedere secondo la missione dell'Ospedale di comunità, in modo che essa corrisponda alle funzioni di erogazione di Cure Intermedie, quelle a media/bassa intensità clinica e per degenze ospedaliere di breve durata, a gestione prevalentemente infermieristica". Una struttura, dunque, che serve per garantire le cure necessarie per quei pazienti che sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono specifica assistenza ospedaliera, ma non sono ancora idonei per poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale classico.

La mozione 

Dopo aver introdotto la nascita e l'evoluzione della struttura, nella sua mozione Rossi precisa e sostiene che:

"La Provincia di Trento riceverà quasi 65 milioni di euro dal PNRR destinati alla sanità, a sostegno della medicina sul territorio, per la realizzazione di 10 case della Comunità e di 3 Ospedali di Comunità, strutture che in Trentino non esistono, nonché per tutti gli altri interventi previsti dal PNRR nella missione salute, tra cui casa come primo luogo di cura, sanità digitale e telematica. Ora la Provincia, entro la fine di febbraio, dovrà presentare un piano di attuazione dei progetti a sost:egno della medicina sul territorio.

Premesso che il nome attuale “Centro Sanitario” è troppo vago e non risponde a nessuna delle 3 “categorie” previste nel PNRR ( Domicilio, Casa di comunità, Ospedale di Comunità) e che da quanto sopra esposto la struttura svolge attualmente sia le funzioni previste per la Casa di Comunità sia quelle per l'Ospedale di Comunità,

il consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

1. a identificare la struttura di Mezzolombardo come Ospedale di Comunità e casa di Comunità, in accordo con le categorie previste dal PNRR;

2. a provvedere secondo la missione dell'Ospedale di comunità, in modo che essa corrisponda alle funzioni di erogazione di Cure Intermedie, quelle a media/bassa intensità clinica e per degenze ospedaliere di breve durata, a gestione prevalentemente infermieristica. Una struttura, dunque, che serve per garantire le cure necessarie per quei pazienti che sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono specifica assistenza ospedaliera, ma non sono ancora idonei per poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale classico;

3. a verificare che, in tale ipotesi rimangano presenti i servizi sanitari di base- casa di Comunità – già attivi nella struttura nella logica di un modello di intervento multidisciplinare e di integrazione socio-sanitaria. Essi sono garantiti dalla collocazione nella struttura degli studi dei medici di medicina generale, capaci di diventare il punto di coordinamento dei servizi socio- sanitari su un territorio, grazie anche alla contiguità fisica delle prestazioni e di riferimento per cittadini, in particolare per i malati cronici;

4. a modificare la denominazione della struttura da Centro Sanitario a Centro Sanitario- Ospedale di Comunità e Casa della Comunità".

Segnana: "prospettive da adeguare al post-pandemia"

Durante l'incontro di martedì tra Segnana, il sindaco di Mezzolombardo Christian Girardi e l'assessore alle politiche sociali Sara Martinatti, con anche Gino Gobber, direttore facente funzione Integrazione socio sanitaria di Apss e per l'assessorato Chatia Torresani e Cristina Apolloni, il presidio ospedaliero San Giovanni di Mezzolombardo è stato al centro del confronto. Il sindaco Girardi ha chiesto novità rispetto al futuro della struttura. L'assessore Segnana e il dottor Gobber hanno chiarito come "le prospettive per l'ospedale vadano adeguate alla luce delle nuove condizioni createsi a seguito della pandemia, della riforma sanitaria provinciale e del fatto che il Pnrr prevede una revisione nella distribuzione dei servizi sanitari sul territorio, con una loro più ampia dislocazione" si legge nella nota pubblicata dall'ufficio stampa della Pat.

incontro sul presidio San Giovanni-2

"La struttura di Mezzolombardo - ha sottolineato l'assessore Segnana - è stata centrale durante la fase acuta della pandemia e lo sarà ancora. Per quanto ci riguarda la nostra volontà è quella di mettere in campo azioni per spostare i servizi sui territori e la struttura rotaliana resta fondamentale in questo senso".
Il sindaco Girardi ha sottolineato che farà il punto sui contenuti del confronto odierno nella prossima conferenza dei sindaci. Successivamente, questo l'invito dell'assessore Segnana accolto dal sindaco, si terrà un nuovo incontro tra l'assessorato, i primi cittadini della Rotaliana e i responsabili della Comunità di valle per verificare insieme i possibili sviluppi del presidio ospedaliero.

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