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Mascherine: dove saranno ancora obbligatorie dal 1º maggio

La decisione più critica, quella sulla scuola, sarebbe stata presa: dispositivi obbligatori fino alla fine dell'anno scolastico (col paradosso dei 6 anni)

Mascherine, che succede dal primo maggio in poi? La decisione più critica, quella sulla scuola, sarebbe stata presa, anche se si dovrà attendere ancora qualche giorno per l'ufficialità. Vince la linea della cautela sull’obbligo di indossare le chirurgiche in classe. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e il ministro della Salute Roberto Speranza sono orientati a non cambiare nulla dal primo maggio, quando alla fine dell'anno scolastico mancherà poco più di un mese. L'ultimo decreto del governo aveva tracciato la strada: "Fino alla conclusione dell’anno scolastico nelle scuole (...) è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie". 

Il paradosso dei 6 anni

Dal 1° aprile anche i bambini della scuola dell’infanzia che abbiano compiuto sei anni dovranno indossare la mascherina chirurgica. Lo dice il decreto del 24 marzo scorso varato dal Governo Draghi.

La decisione ha fatto sorgere un paradosso: in un gruppo classe ci potranno essere alcuni bambini obbligati a mettere la mascherina - una piccola parte considerando che sono in pochi quelli che compiono i 6 anni durante l’ultimo anno di materna - mentre altri non dovranno indossarla. 

Fino ad oggi l’obbligo riguardava i soli alunni dalla scuola primaria in poi. Così varie regioni (come il Lazio) stanno emanando circolari che sul territorio regionale esentano tutti gli alunni delle scuole dell'infanzia dall'obbligo di mascherine, a prescindere dai 6 anni compiuti o non compiuti.

Mascherine al chiuso, cosa succede dopo il 30 aprile

Fino al weekend della Festa dei lavoratori restano obbligatorie le Ffp2 nei luoghi più a rischio: vanno indossate in aereo, nave, treno (non nei regionali, dove bastano quelle chirurgiche o altre), autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte. Nei bar e nei ristoranti basta la mascherina chirurgica. Sul luogo di lavoro serve la mascherina solo se non si può rispettare il metro di distanza dai colleghi. Niente mascherina invece quando si balla in discoteca o quando si fa sport.

Cosa succederà dal 1° maggio è ancora incerto: la decisione arriverà probabilmente solo dopo Pasqua. Sembrano esserci sfumature differenti nei piani che circolano al ministero della Salute e a Palazzo Chigi. Sarebbe sbagliato definirle divergenze, perché il dibattito non è entrato nel vivo. Il ministro Roberto Speranza sarebbe favorevole a un mantenimento dei dispositivi al chiuso, mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa dice che "ci sono le condizioni per abrogare l'obbligo dal 1° maggio". Anche Palazzo Chigi vorrebbe mandare un nuovo e definitivo messaggio di ritorno alla normalità.

Probabilmente chi svolge la propria attività in esercizi aperti al pubblico dovrà indossare la mascherina anche dopo il 30 aprile. Ad esempio, cassieri dei supermercati, commessi e anche per chi è impiegato in uffici pubblici con servizi ai cittadini. Non è chiaro se l'obbligo sarà esteso anche ai clienti di tali servizi e attività. Ci sono anche altri ambiti dove è altamente probabile che l'obbligo di mascherine permarrà: mezzi di trasporto pubblici, cinema, teatri, concerti. Potrebbe però bastare la mascherina chirurgica, e non più la Ffp2. Altrove ci saranno magari semplici raccomandazioni, soprattutto dove al chiuso si rischiano assembramenti. Nei luoghi di lavoro privati, deciderà il datore di lavoro. 

Cosa dice la scienza

I dati dimostrano che l'alta contagiosità di Omicron, ancora più infettiva nella sua seconda versione, rende praticamente impossibile contenere il virus. La convivenza con il virus è inevitabile, perché il Sars-cov-2 non scomparirà. Secondo uno studio dei Cdc americani, con la mascherina Ffp2 al chiuso la possibilità di contagio si riduce dell'83%, con la chirurgica del 66% e con quelle di tessuto del 56%.

"Nessuno dovrebbe mettere da parte le mascherine e quando dico nessuno mi riferisco anche a chi ha avuto la malattia pochi mesi fa e ritiene di poterla togliere sentendosi immune - afferma Antonella Viola, immunologa, direttore scientifico dell'Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza a Padova -. Al chiuso bisogna proteggersi, la Ffp2 è efficace anche contro Omicron. Vediamo comparire varianti sempre più contagiose e anche i vaccinati rischiano di infettarsi". Per Viola quindi "vale la pena fare un piccolo sacrificio, coprendo naso e bocca quando si entra in luoghi chiusi. Ammalarsi di covid, anche per i vaccinati con tre dosi, non è una esperienza indolore: se ne può uscire con conseguenze spiacevoli".

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