"È stato un orso maschio a uccidere Papi"

"È stato un orso maschio a uccidere Andrea Papi". A dirlo in un post Facebook è Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr, divulgatore scientifico, scrittore e conduttore televisivo. Secondo Tozzi, "non solo non è stata l'orsa JJ4 ma, come ampiamente ipotizzabile, nessuna aggressione o peggio".

Tozzi riprende il punto dell’arco dentario ottenuto dalla ferita sul cadavere del runner 26enne di Caldes. Il ricercatore è convinto che quella distanza fra i canini possono essere solo di un maschio adulto e poi ha aggiunto che "non ci sono segni di consumo, né di asportazione di organi e le ferite non sono quelle finalizzate all'eliminazione dell'avversario" precisando che "la reazione è quella di un tentativo protratto di dissuasione sulla vittima" scrivendo che "non è né un attacco deliberato né una predazione e anzi l'orso avrebbe cercato di allontanare il ragazzo".

In pratica Mario Tozzi, anche se non ne fa espressamente riferimento, rilancia la tesi della perizia veterinaria diffusa la scorsa settimana da Leal (Lega antivivisezionista). Secondo la perizia di parte, non solo non è stata JJ4 a uccidere Andrea Papi ma qualunque orso sia stato, un maschio a questo punto, avrebbe agito per difendere. Proprio le conclusioni della perizia veterinaria forense di parte, elaborata dalla veterinaria Cristina Marchetti sulla valutazione già fatta sul corpo di Andrea Papi.

"L'orso ha avuto paura e Andrea si è difeso, ma non è stata JJ4"

Lo stesso documento che non ha mai convinto la Provincia di Trento, che ha sempre ribadito i dati delle analisi genetiche, che hanno permesso di identificare in modo scientifico l'animale responsabile dell'aggressione di Andrea Papi. Le stesse analisi che inchiodano JJ4, oggi rinchiusa al Casteller.

Non avevano accolto di buon grado la perizia della Leal neppure la famiglia di Andrea Papi che, attraverso i propri legali, avevano espresso stupore e "ha sempre affermato che nulla ridarà loro Andrea ma che non intende accettare ulteriori provocazioni".