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Sanità, Cisl Fp manifesta davanti all'ospedale di Rovereto

Il sindacato denuncia un confronto non soddisfacente con Apss e Provincia su precariato e carenza di operatori

È andata in scena nella mattinata di lunedì 4 ottobre la manifestazione della Cisl Fp davanti all'ospedale di Rovereto. Si tratta del primo di una serie di presidi organizzati dal sindacato in Trentino, per chiedere risposte concrete alle tante domande sollevate soprattutto sul fronte del personale. 

"Le difficoltà affondano le radici a prima dell’emergenza Covid, l’epidemia non ha fatto altro che acuire alcune criticità strutturali" dicono Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, Silvano Parzian, Sandro Pilotti e Alfio Traverso che seguono il comparto per il sindacato di via Degasperi.

Dopo la tappa di Borgo, con l’incontro tra i sindacati e i primi cittadini della zona Valsugana e Tesino, le parti sociali si sono portate nella città della Quercia per il secondo presidio sul territorio trentino. Seguiranno altre manifestazioni a Trento, Cles, Tione e Cavalese.

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"La situazione – aggiungono Pallanch, Parzian, Pilotti e Traverso – è veramente complicata e il personale ormai è spossato. Questi presidi vengono estesi a tutti gli ospedali del Trentino per lanciare un segnale di vicinanza agli operatori. Le criticità del comparto si sono acuite a causa dell’epidemia, un’emergenza che ha evidenziato ancora di più le carenze di personale e la necessità di aggiornare gli accordi, così come i vari istituti contrattuali".

Sul tavolo il problema dei troppi precari, la carenza endemica di operatori, in particolare infermieri e Oss, ma anche tecnici e amministrativi, portantini e portieri. I sindacati, inoltre, hanno definito poco soddisfacenti gli ultimi vertici avuti con Apss e Provincia.

"È una situazione inaccettabile e riconducibile alla scarsa attenzione della politica e dell’Azienda sanitaria nel trovare soluzioni sostenibili e percorribili per sostenere gli operatori già fortemente provati per gli sforzi e l’abnegazione portati avanti in questi lunghi mesi caratterizzati dall’emergenza Covid" dicono i promotori del sit in. Un altro punto ritenuto imprescindibile dai sindacati, è quello legato alle condizioni giuridiche e retributive, al riconoscimento professionale, al rinnovo del contratto. "È un aspetto prioritario. I sacrifici di queste lavoratrici e di questi lavoratori devono essere riconosciuti e compensati per garantire gli impegni del contratto collettivo e l’aggiornamento delle indennità specifiche contrattuali. Il rinnovo del contratto di lavoro scaduto è una base di partenza solida e non più rinviabile", concludono Pallanch, Parzian, Pilotti e Traverso.

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