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Il luì piccolo che ha viaggiato per oltre 2.000 chilometri: la scoperta del Muse in Val di Ledro

Alla stazione di inanellamento a scopo scientifico due grandi sorprese: piccoli uccelli che compiono grandi viaggi, dalla Svezia fino al Nordafrica passando per il Trentino

Piccolo, ma tenace. Non è più lungo di 11 centimetri, per un peso che non supera gli 8 grammi, il luì piccolo intercettato dalla stazione di inanellamento del Muse a Bocca di Casét in Val di Ledro. Eppure ha compiuto un viaggio di oltre 2.000 chilometri. Come dice bene il nome della sua specie questo volatile è un piccolo passeraceo dal piumaggio color olivastro (il suo parente luì grosso può pesare qualche grammo in più) che dal Nord Europa sverna ogni anno nei paesi mediterranei e, più raramente, in Nord-Africa.

Quando si parla di uccelli migratori si pensa solitamente alle cicogne, alle gru, agli stormi di anatre o di oche selvatiche. E' difficile immaginare che anche i più piccoli abitanti dei nostri boschi e dei nostri giardini dopo aver passato la bella stagione alle nostre latitudini compiano viaggi di migliaia di chilometri per cercare temperature più miti durante l'inverno. Eppure è così, e lo studio di queste specie è proprio l'obiettivo della stazione di inanellamento a scopo scientifico gestita dal Museo delle Scienze di Trento.

Come abbiamo spiegato in precedenti articoli a Bocca Casét gli uccelli vengono catturati tramite reti posizionate in un luogo di passaggio, vengono studiati per reperire il maggior numero possibile di dati e quindi rilasciati co un anello identificativo alla zampa. A volta capita che nelle reti finiscano uccelli che l'anello lo hanno già: è il caso del luì piccolo intercettato nei giorni scorsi, che aveva alla zampa un anello svedese. "Con i suoi pochi grammi di peso si è già lasciato alle spalle più di 2.000 km di strada", scrivono su Facebook gli esperti del Muse.

Le sorprese non sono finite qui. "E' stata una giornata di grandi emozioni - prosegue il post - dopo il luì piccolo una nuova specie per la stazione: una femmina di codazzurro. Quando l'hanno estratta dalle reti gli operatori quasi non credevano ai loro occhi. E' la seconda segnalazione in Trentino. Questa specie, che nidifica nelle foreste dalla Finlandia fino al Giappone, solitamente trascorre l´inverno nel Sud-est asiatico. Da alcuni anni peró, forse anche in seguito ad un aumento numerico delle popolazioni più occidentali, le osservazioni anche in Europa e Italia si stanno facendo più frequenti". 

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