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Terza preferenza, la ministra Cartabia pronta a valutare la legge trentina

La Commissione pari opportunità aveva chiesto l'intervento delle donne del governo Draghi

Se il disegno di legge sulla reintroduzione della terza preferenza di genere in Trentino sarà approvato definitivamente, allora il ministero della Giustizia valuterà se la legge regionale sarà compatibile con la Costituzione italiana. Primo successo per la Commissione pari opportunità del consiglio provinciale, che con una lettera lo scorso 26 ottobre aveva chiesto l'intervento delle donne del governo Draghi per fermare un provvedimento giudicato ingiusto nei confronti del genere femminile.

"La Cpo - ricorda la presidente Paola Taufer - è convinta che che l'abolizione della doppia preferenza costituisca una concreta minaccia per la democrazia paritaria del Paese e una misura peggiorativa rispetto allo standard nazionale previsto". Secondo la Cpo, il meccanismo finirà con il riproporre prassi discriminatorie nei confronti delle donne, poiché la tripla preferenza va a favore di due candidati maschi, diminuendo così le chances delle donne.

La doppia preferenza di genere, sottolineava nella lettera la Commissione, ha dato buona prova nelle elezioni del 2018 aprendo le porte del Consiglio ad un numero maggiore di donne, anche se lo squilibrio permane (ci sono 9 consigliere e 26 consiglieri ndr). Per la Cpo il ddl rappresenta un passo indietro rispetto al lavoro fatto in questi anni e può ostacolare il raggiungimento della democrazia paritaria, innescando meccanismi a detrimento del genere femminile già ampiamente sotto rappresentato in politica.

Ora, la replica della ministra Cartabia. In una comunicazione, il Ministero della Giustizia ha fornito rassicurazioni in merito circa il fatto che "poiché la segnalazione ha ad oggetto una proposta di modifica alla Legge provinciale n. 2 del 2003 che è ancora in corso di approvazione, nel caso in cui la modifica del vigente testo di legge dovesse essere approvata, sarà cura dell’Ufficio Legislativo del Ministero stesso esaminare lo svolgimento dei compiti previsti dall’articolo 8, comma 2, D.P.C.M. 19 giugno 2019, n. 100 (Redazione di pareri alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla compatibilità costituzionale delle leggi regionali)".

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