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Lavoratori dello sport, c’è l’accordo

Sono oltre 200mila i dipendenti degli impianti e delle attività sportive profit e non. Anche in Trentino molti addetti operano con contratti precari o come volontari

Buone notizie per gli oltre 200mila dipendenti degli impianti e delle attività sportive profit e non: arriva l'intesa sul contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl). La confederazione italiana dello sport di Confcommercio e i sindacati di categoria Slc-Cgil, Fisascat-Cisl e Uilcom hanno siglato, il 31 maggio scorso, un accordo ponte per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2018. Al tavolo della trattativa anche Confcommercio Trentino.

La confederazione trentina ha partecipato con un delegato dell'ufficio legislativo alle trattative svoltesi a Roma anche in virtù della categoria degli imprenditori dello sport, costituita di recente in seno all’associazione attività di servizio.

Proprio lo scorso febbraio a sollevare il tema era stata la Cgil: “Troppo spesso lo sport non viene considerato un lavoro - spiegava il sindacato -. Ci sono atleti, istruttori, allenatori, tecnici di varie discipline, addetti alla riabilitazione, personal-trainer, addetti alla gestione di impianti sportivi: persone, molto spesso giovani e qualificate, che hanno diritto a veder riconosciuto il loro lavoro, la loro professionalità e le loro competenze”.

Tra le novità dell'intesa vi è un incremento economico di 100 euro per il IV livello medio da erogare in due tranche a luglio e ottobre 2022, per un massa salariale pari a 1.850 euro, da riparametrare per gli altri livelli. Ci sono poi la proroga al 31 dicembre 2023 della validità del Ccnl; nuove regole per la gestione dei picchi di attività lavorativa degli stagionali, con un richiamo specifico alle deroghe previste dalla normativa sulla durata del rapporto di lavoro, del limite di contingentamento dei contratti e delle causali per proroghe e rinnovi.

Le trattative sul rinnovo del contratto proseguiranno con un tavolo tecnico sui temi rimasti in sospeso, come l'inquadramento del personale, la governance della bilateralità settoriale, la flessibilità e infine la formulazione di nuove proposte per revisionare e rimodernare gli istituti contrattuali, in vista della nuova disciplina del lavoro sportivo, anticipata dal decreto Sostegni bis al primo gennaio 2023. 

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