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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ucraina

La Nato, 10 domande e risposte per conoscere meglio l'Alleanza atlantica

Come funziona, dove sono le basi in Italia e come potrebbe subentrare nella guerra in Ucraina

La guerra tra Russia e Ucraina prosegue e gli occhi del mondo sono ora puntati sulla Nato. Il presidente ucraino Zelensky si è spesso appellato all'Alleanza atlantica per un sostegno militare concreto, chiedendo ad esempio l'introduzione di una no-fly zone sul Paese. Al momento, i Paesi Nato si sono limitati alla fornitura di armi e munizioni all'Ucraina e all'aumento dei livelli di allerta dei propri contingenti per rafforzare il confine Est europeo con Russia, Bielorussia e Ucraina. 

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1. Cos'è la Nato?

La Nato è un’alleanza fra 30 Paesi dell’Europa e dell’America del Nord in materia di difesa e sicurezza. I Paesi membri si consultano e collaborano per condurre operazioni congiunte di gestione delle crisi, con mezzi politici e/o militari, anche cooperando con Paesi che non ne fanno parte. L'acronimo sta per North Atlantic treaty organization (Organizzazione del trattato dell’Atlantico del Nord). Le lingue ufficiali sono l'inglese e il francese e per questo potrete vedere anche l'acronimo Otan (Organisation du traité de l'Atlantique Nord).

2. Cosa fa?

La Nato protegge i suoi membri con mezzi politici e militari. Un ruolo centrale è svolto anche dalla consultazione e cooperazione con Paesi non membri in altri settori legati alla sicurezza, come la riforma della difesa e il mantenimento della pace. Attraverso il dialogo, la Nato si è data lo scopo di prevenire i conflitti sia all’interno dei suoi Paesi membri che all'esterno. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici, la Nato ha una capacità militare per effettuare operazioni di gestione delle crisi e di mantenimento della pace, anche in cooperazione con altri Paesi ed organizzazioni internazionali. La Nato ha anche una dimensione di "pianificazione civile di emergenza" per aiutare alleati e partner in caso di disastri, o per promuovere il dialogo nel campo scientifico e ambientale.

3. Come è nata?

La Nato nasce il 4 aprile 1949 per volere di 12 Paesi fondatori: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. I ministri degli Esteri di questi Paesi aderirono alla Nato firmando il trattato del Nord Atlantico (noto anche come trattato di Washington) presso l'auditorium dipartimentale di Washington. L'Italia è stata rappresentata dal ministro degli Affari esteri del tempo Carlo Sforza e dall'ambasciatore negli Stai Uniti Alberto Tarchiani. Il principale motivo della nascita dell'alleanza fu quello di impegnarsi a difendersi a vicenda in caso di attacco dell'Unione sovietica, all'indomani della Seconda guerra mondiale che di fatto aveva lasciato l'Europa divisa in due blocchi.

4. Qual è le a sede?

Il segretariato internazionale della Nato ha sede a Bruxelles, dove si trova il personale necessario per l'organizzazione dei lavori dell'assemblea, delle commissioni e sottocommissioni. Ciascun Paese membro ha una delegazione permanente presso l'assemblea. Riguardo il comando militare, le sede è a Mons in Belgio che gestisce i due sottocomandi operativi in Europa, l’Allied joint force command di Napoli e quello di Brunssum, nei Paesi Bassi. Il terzo si trova a Norfolk, in Virginia

immagine della sede nato bruxelles

5. Chi guida la Nato?

Il Segretario generale della Nato è il massimo funzionario dell'alleanza. Ha il ruolo di responsabile della guida dei processi decisionali e di consultazione, oltre a essere il principale portavoce e il capo dello staff internazionale dell'organizzazione. L'attuale segretario generale della Nato è Jens Stoltenberg.

6. Come funziona?

Il principio che regola una delle finalità della Nato è la "clausola di difesa collettiva". È prevista dall'articolo 5 del trattato di Washington secondo cui un’aggressione a uno dei membri della Nato equivale a un’aggressione a tutti gli altri. Finora l’articolo 5 è stato invocato solo una volta, nel 2001, in occasione degli attacchi terroristici dell’11 settembre negli Stati Uniti. In caso di azione la Nato ha sotto il proprio comando poche forze permanenti. Quando viene approvata un’operazione dal Consiglio Nord Atlantico, i Paesi membri contribuiscono con le proprie forze su base volontaria. Una volta completata la missione, queste forze ritornano sotto la responsabilità dei rispettivi Paesi.

Una decisione della Nato, a tutti i livelli, è adottata se votata all'unanimità e rappresenta così l’espressione della volontà collettiva di tutti i suoi Paesi membri. Coordinare e condurre queste operazioni spetta alla struttura militare di comando, grazie alle basi presenti in diversi Paesi membri. Le attività della Nato vengono finanziate attraverso bilanci comuni, ai quali i governi dei Paesi membri contribuiscono secondo una ripartizione dei costi concordata.

7. Quali sono i Paesi della Nato?

Attualmente 30 Stati fanno parte dell'alleanza atlantica: Albania (2009); Belgio (1949); Bulgaria (2004); Canada (1949); Croazia (2009); Danimarca (1949); Estonia (2004); Francia (1949); Germania (1955); Grecia (1952); Islanda (1949); Italia (1949); Lettonia (2004); Lituania (2004); Lussemburgo (1949); Macedonia del Nord (2020); Montenegro (2017); Norvegia (1949); Paesi Bassi (1949); Polonia (1999); Portogallo (1949); Regno Unito (1949); Repubblica Ceca (1999); Romania (2004); Slovacchia (2004); Slovenia (2004); Spagna (1982); Stati Uniti (1949); Turchia (1952); Ungheria (1999).

8. L'Ucraina può entrare nella Nato?

Può diventare membro della Nato “qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica”. L'Ucraina non fa parte della Nato ma potrebbe aderire in futuro. Tuttavia, si tratta di un processo complesso che richiede tempo e riforme. Ad esempio, la Macedonia del Nord (ultimo Paese in ordine di tempo ad aderire alla Nato nel 2020) ci ha messo 19 anni per compiere il processo ed entrare ufficialmente nell'alleanza. Attualmente, l'Ucraina è un Paese partner della Nato che collabora attivamente alle operazioni e alle missioni. Nel 2020, il presidente ucraino Zelensky ha approvato la nuova strategia di sicurezza nazionale dell'Ucraina che prevede l'adesione alla Nato, ma il processo non è mai iniziato.

9. Quali sono le basi Nato in Italia?

In Italia ci sono circa 120 basi Nato, più o meno grandi, che a volte coincidono con altre basi americane presenti in Italia. Tra queste rientrano depositi, impianti di comunicazione e poligoni. Le più importanti si trovano a:

  • Aviano, in provincia di Pordenone in Friuli Venezia-Giulia: è la sede di un'importante base aerea della Nato e statunitense. Secondo alcuni rapporti qui dovrebbero esserci alcune decine di testate nucleari statunitensi;
  • Camp Ederle, Vicenza in Veneto: una delle basi militari più importanti dell'esercito statunitense in Italia;
  • Gaeta, in provincia di Latina nel Lazio: ospita una base navale della marina statunitense e della Nato;
  • Ghedi, in provincia di Brescia in Lombardia: un aeroporto militare a totale gestione italiana che però ospita testate nucleari statunitensi;
  • Napoli, dove ha sede uno dei due Comandi operativi della Nato in Europa, l'Allied Joint Force Command. A Napoli c'è anche il Quartier generale del Comando delle forze navali degli Stati Uniti in Europa e Africa;
  • Poggio Renatico, provincia di Ferrara in Emilia Romagna: qui ha sede uno dei comandi aerei della Nato, il Deployable Air Command and Control Centre;
  • Sigonella, vicino Catania in Sicilia: è una delle basi aeree della Nato più importanti per la sua posizione e gli equipaggiamenti custoditi. Da Sigonella partono le missioni di ricognizione aerea dei cinque droni Global Hawk della Nato, usati anche per la guerra in Ucraina. A Sigonella ha sede l'Alliance ground surveillance (la Sorveglianza al suolo dell'alleanza) della Nato che permette di monitorare in tempo reale con determinati strumenti (tra cui i droni Global Hawk) la situazione per terra, mare e cielo. Sempre in Sicilia, all'aeroporto di Trapani-Birgi si trova una base operativa avanzata Nato;
  • Solbiate Olona, in provincia di Varese in Lombardia: qui ha sede il Nato Rapid deployable corps (il Corpo di armata di reazione rapida) ossia un contingente multinazionale pronto a entrare rapidamente in azione dove ce ne fosse bisogno. L’Italia fornisce il 75% del personale, mentre il rimanente 25% è costituito da militari provenienti da altre nazioni.

10. Cosa fa la Nato nella guerra in Ucraina?

La Nato non si è schierata fisicamente sul campo contro la Russia nella guerra in Ucraina pur condannandone apertamente l'invasione. I Paesi membri stanno partecipando al conflitto inviando armi e munizioni per sostenere gli ucraini fornendo tutte le informazioni di intelligence disponibili, oltre alle sanzioni all'economia russa. La Nato sta potenziando il suo fianco nell'Est Europa aumentando le truppe e le installazioni militari già presenti. Al momento, in Est Europa sono state dispiegate circa 40mila truppe sotto il comando diretto della Nato insieme con 100mila truppe statunitensi, 130 aerei e 140 navi da guerra.

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