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La circonvallazione ferroviaria di Trento finisce davanti alla Commissione europea

L'eurodeputata Eleonora Evi ha presentato un'interrogazione sull'impatto ambientale del progetto da 930 milioni di euro

“Il discusso progetto di circonvallazione ferroviaria di Trento potrebbe comportare danni importanti alle risorse idriche della zona interessata, già caratterizzata da fragilità di tipo geologico. Inoltre, la linea ferroviaria attraverserà un sito inquinato di interesse nazionale, l’area ex Sloi e Carbochimica, nel cui sottosuolo giacciono piombo tetraetile e idrocarburi”. Così l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa verde, interviene sul progetto da 930 milioni di euro che assorbirà quasi interamente le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinate al Trentino.

La questione finisce così davanti alla Commissione europea dove Evi ha presentato un’interrogazione parlamentare. Per l’eurodeputata il progetto comporterebbe anche “un importante consumo di suolo e la scomparsa di terreno agricolo e delle attività umane connesse, oltre a seri danni ambientali in caso di incidenti ferroviari che coinvolgano treni adibiti al trasporto di merci pericolose, visto che la linea dell’alta capacità correrà nell’ambito urbano per ben 2,5 chilometri”.

Circonvallazione ferroviaria di Trento, servono più approfondimenti a tutela dell'ambiente

In particolare, Evi ha chiesto alla Commissione di valutare se il progetto sia in linea con il principio di non arrecare danno significativo all’ambiente. La questione, infatti, non è solo trentina: il progetto rientra nel Pnrr nazionale ed è presentato come parte della più ampia infrastruttura denominata “corridoio scandinavo-mediterraneo” che mira a trasferire su rotaia il traffico merci.

“Ai cittadini di Trento e dei Comuni limitrofi è stato negato uno dei principali diritti riconosciuti ai cittadini europei di conoscere fin dall’inizio non solo l’eventuale ipotesi di progetto, ma anche le alternative che di norma devono essere presentate quando è in programma la realizzazione di infrastrutture di così grande portata, che incideranno per sempre sulla vita e sullo sviluppo sociale, urbanistico ed economico di un territorio - commenta la consigliera provinciale e regionale di Europa verde Lucia Coppola -. È necessario esaminare ipotesi alternative e di minor impatto ambientale, riconoscendo un iter partecipativo e una scelta condivisa dai cittadini”.

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