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Giovedì, 28 Marzo 2024
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L'allarme dei sanitari trentini: "Aumento dei disturbi psichici e dei suicidi"

"Occorre che la popolazione sia al corrente di ciò che succede realmente nelle corsie degli ospedali: serve un patto con cittadini e istituzioni per garantire la salute fisica e psicologica"

“Nella primavera del 2020, molti medici, infermieri e altri professionisti sanitari hanno saputo accompagnare alla morte centinaia di pazienti, trasformando la loro professione in una missione umanitaria di altissimo livello. La convinzione è che questa splendida testimonianza di umanità non sia stata ancora valorizzata e riconosciuta per quel che è realmente e che andrebbe quindi ripresa e indicata all’opinione pubblica come patrimonio di indiscutibile valore”.

Inizia così la lettera che i rappresentati del mondo della salute trentino hanno consegnato all’arcivescovo Lauro Tisi dopo un confronto online. “Ho raccolto tra gli operatori del nostro sistema sanitario la preoccupazione per la carenza di prospettive sicure, il timore per il rischio di un’aziendalizzazione della sanità pubblica e l’allarme per il forte aumento di persone affette da varie forme di disagio psichico e dei suicidi”, racconta Tisi.

I sanitari consegnano all'arcivescovo la preoccupazione per "un livello motivazionale molto basso tra medici, infermieri e gli altri professionisti sanitari e sociali in genere: la grande fatica a cui queste donne e questi uomini sono sottoposti da lungo tempo, a scapito della loro vita privata e familiare, e la scarsissima attenzione con cui le loro istanze vengono prese in considerazione inducono troppi di loro anche a cambiare professione".

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Un disagio che non riguarda solo chi lavora ogni giorno nella sanità. I professionisti della salute denunciano "la crescita esponenziale di persone che manifestano disturbi anche forti di natura psichica, riscontrata a tutti i livelli della nostra società". La causa starebbe nella "frequenza con cui ricorre l’esperienza della solitudine e della paura ad essa legata". La conseguenza più tragica: "il drammatico aumento del numero di suicidi o di tentativi di suicidio".

"Occorre che la popolazione sia al corrente di ciò che succede realmente nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture cliniche, nelle residenze per anziani e sul territorio - conclude la lettera -. Occorre un patto tra i cittadini, le istituzioni, i professionisti sanitari e sociali, la Chiesa, il mondo della scuola, le amministrazioni locali, affinché sia garantito il diritto alla salute, fisica e psicologica che, come danno da pensare molti segnali, è oggi pericolosamente messo in crisi".

La lettera arriva dopo un incontro online tra Tisi e i rappresentati di: medici e odontoiatri, professioni infermieristiche, farmacisti, ostetrici, tecnici di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche, psicologi, medici veterinari e assistenti sociali. “Un patrimonio enorme di umanità”, nelle parole dell'arcivescovo: “Da chi è in corsia a chi è più dietro le quinte della nostra sanità emergono passione e competenza, insieme alla consapevolezza che la professione è una missione, ma affiora anche un grande carico psicologico che spesso diventa fatica, disagio e produce inevitabile scoraggiamento”.

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