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Martedì, 19 Marzo 2024
Tradizioni / Val di Fiemme e Fassa

I Krampus ammaliano Cavalese: in migliaia in piazza per vederli

Grande la soddisfazione degli organizzatori che hanno lavorato un intero anno per la buona riuscita dell'evento

Grande stupore per lo spettacolo dei Krampus a Cavalese, in val di Fiemme, nella serata tra sabato 3 e domenica 4 dicembre. Migliaia le persone arrivate in piazza per gustarsi uno degli spettacoli folkloristici più amati in Trentino, in Alto Adige e in Austria.

I Krampus a Cavalese (Foto di Patrizio Giacomelli)

A organizzare e promuovere l'evento è stata l'associazione Krampus de Fiemme. "Siamo molto contenti dell'evento - ha raccontato il presidente dell'associazione, Patrizio Giacomelli -. Hanno stimato dalle 5 alle 7000 persone presenti. Dopo un anno di organizzazione, possiamo reputarci soddisfatti. Il primo incontro con sindaco e vicesindaco è stato fatto a gennaio". 

C'è da dire che c'erano altre quattro sfilate in giro per l'Alto Adige sabato e altri eventi sono stati organizzati in Austria proprio sabato, la grande soddisfazione degli organizzatori sta quindi anche nel fatto che alcuini dei gruppi altoatesini più riconosciuti nel settore, hanno scelto la val di Fiemme per sfilare. "I maggiori gruppi dell'Alto Adige li avevamo noi  - ha affermato il presidente -. Lunedì 5 dicembre (giorno in cui si celebra San Nicolò), sfileremo per le strada con San Nicolò". 

 

La storia dei Krampus

È la prima ricorrenza che apre il magico mese di dicembre, fatto di feste e tradizioni. Protagonisti della storia alpina natalizia del 5 dicembre, giorno di San Nicolò o San Nichlaus, sono i krampus: figure diaboliche che seminano il panico tra la folla, composta da grandi e piccini, con fruste, scope e torce infuocate. La loro è una tradizione radicata in varie zone dell'ex Impero Austro-ungarico. 

La storia, sopravvissuta fino ad oggi, racconta che molti anni fa un paese alpino venne colpito dalla carestia. Le famiglie di contadini che abitavano in quel paesino non avevano cibo da poter dare ai propri figli. Proprio loro, i bambini decisero di depredare le cantine di un villaggio vicino per sopperire alla mancanza di viveri. I bambini scelsero per l'occasione di travestirsi da diavoli, utilizzando le corna e le pelli delle capre macellate tempo prima per non farsi riconoscere e incutere paura in modo da non essere fermati nei loro intenti.

I Krampus di Transacqua per una notte da paura!

Durante l'attacco nel villaggio per nessun motivo avrebbe potuto togliersi la maschera e la tennero fino a quando non tornarono a casa con il bottino. Quando provarono a togliersi la maschera, però, uno di loro non riuscivano proprio a toglierla. Gli altri bambini tornarono di corsa impauriti al villaggio per dare la terribile notizia. Era Belzebù in persona.

Dopo aver ascoltato la storia dai bambini, gli adulti fecero arrivare il vescovo Nicolò al villaggio per esorcizzarlo dalla presenza del maligno. In mezzo ai bambini, nuovamente mascherati, san Nicolò riconobbe tra loro il diavolo: aveva dei veri zoccoli di capra al posto dei piedi. Una volta scacciato il demone i bambini, ancora vestiti da diavoli, si misero a danzare accompagnando il vescovo Nicolò per le strade del villaggio liberato.

Per questo, ancora oggi, è considerato un tabù, oltre che di malaugurio, togliere la maschera a un krampus: non si può mai sapere chi si celi dietro le sembianze da caprone. Magari il diavolo stesso!

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