rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

L’ira di Draghi: "Con che coscienza si salta la fila?". Priorità agli over 75

Non concede sconti il premier Mario Draghi, durissimo il suo messaggio sulla compagna vaccinale: “Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni”.

Durissimo il premier Mario Draghi sulla campagna vaccinale e riportato da Today. Intervenuto durante la conferenza stampa convocata per le 18.30 di giovedì 8 aprile a Palazzo Chigi, ha fatto riferimento alle vaccinazioni somministrate a persone di età inferiore, “i giovani, gli psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano…". "Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare? Questa è la prima domanda: con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili”, è la domanda accorata di Draghi, per il quale “tutto dipende” dalla vaccinazione prioritaria delle persone più anziane: gli over 80, poi gli over 75 e così via. 

"La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto”, ha aggiunto il premier, che si è detto sicuro che gli obiettivi verranno raggiunti. “La disponibilità di vaccini che abbiamo in aprile permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70”. Il personale sanitario  deve essere sì vaccinato, ha spiegato il presidente del Consiglio, ma bisogna evitare di allargare la platea del personale da vaccinare fino a comprendere persone che non lavorano in prima linea, a scapito di categorie più a rischio.  

Sul fronte dei vaccini, “ci sono regioni più avanzate”, ha ammesso il premier, sottolineando la presenza di “molte diversità, insospettabili”. Una situazione che giocoforza “dovrà influenzare le riaperture”: “Nelle Regioni più avanti sarà più semplice aprire. In tutto c'è la volontà mia e del governo di vedere le prossime settimane come settimane di riaperture e non di chiusure”. 

Sul caso della mancanza di vaccini nel Lazio, il premier ha spiegato: “C'è stato un disguido, che sappia io. Figliuolo è perfettamente al corrente e consapevole e quello è stato chiarito con la Regione”. Il traguardo delle 500mila vaccinazioni al giorno sarà rispettato, ha aggiunto, dicendosi anche molto soddisfatto del clima di collaborazione tra Stato e Regioni. Draghi ha poi "blindato" il ministro Speranza. Rispondendo a una domanda sull'incontro avuto oggi con Salvini, Draghi ha spiegato di aver detto chiaramente al leader della Lega di avere "molta stima" del titolare del dicastero della Salute. 

“Ci sarà una direttiva di Figliuolo” sulle vaccinazioni delle persone più fragili e “poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture”, ha ribadito Draghi, tornando a sottolineare l’importanza della vaccinazione per le categorie più fragile anche per quanto riguarda la riapertura delle scuole, considerando che tra i criteri usati per chiuderle c’era il timore che i più giovani potessero contagiare genitori e nonni una volta rientrati a casa. 

Riaperture, una grande incognita

Quanto alle riaperture, chieste a gran voce, Draghi ha risposto: “Non ho la data delle riaperture, servono sia un calo dei contagi che la vaccinazione delle classi a rischio". 

"Ho visto Salvini, Bersani e i presidenti di regioni e province. Tutti chiedono le riaperture, è normale”, ha detto Draghi, che ha ribadito: “Sono consapevole della situazione di bisogno e disperazione, le manifestazioni che ci sono state: la violenza va condannata ma capisco totalmente il senso di smarrimento e alienazione che si ha in questa situazione. Voglio vedere le prossime settimane per parlare di riaperture, riaperture in sicurezza. Le prossime settimane devono essere di riaperture, ma riaperture in sicurezza. Tanto più celermente procedono le vaccinazioni di categorie a rischio, tanto più celermente potremo riaprire”.

“La stagione turistica non è abbandonata, ma dobbiamo prepararci”, ha detto il presidente del Consiglio. Il ministro Garavaglia aveva indicato il 2 giugno come data per il turismo, “chissà magari anche prima”, ha aggiunto. “Noi dobbiamo essere pronti ad accogliere tutti i turisti che hanno un certificato vaccinale”. Quanto al certificato vaccinale, l’indicazione è procedere il più rapidamente in questa direzione, “nel nostro interesse”.

Per quel che riguarda il nuovo scostamento di bilancio, "il ministro Franco presenterà prima il Def, dove viene definito lo scostamento, il Parlamento dovrà votare e poi presenteremo il decreto" che "conterrà entrambe" le cose, ristori e misure economiche per la ripartenza, e "la disponibilità sarà più grande di quella passata".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’ira di Draghi: "Con che coscienza si salta la fila?". Priorità agli over 75

TrentoToday è in caricamento