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Cashback e Immuni, la loro unione avrebbe portato risultati migliori? L'ipotesi di Crisanti

L'esperto dell'università di Padova propone un vincolo: senza l'app di tracciamento anti-covid nessuna possibilità di avere il rimborso

È un tema piuttosto dibattuto quello tra le app Immuni e IO in Italia. Schieramenti di pareri a favore e contrari compaiono in egual misura e i download della seconda ha provato che, leggende metropolitane a parte, ha avuto un riscontro importante. Eppure, secondo diverse persone, dividere le due app sarebbe stato errato e Andrea Crisanti, l'esperto dell'università di Padova, propone un vincolo: senza l'app di tracciamento anti-covid nessuna possibilità di avere il rimborso. Come riporta Today, ci sarebbe stato un modo per convincere più italiani a scaricare l’app Immuni. «Di soldi se ne stanno spendendo tanti in Italia. E secondo me si poteva fare di più in chiave anti-Covid. Per esempio, perché non si è pensato di legare l’operazione cashback all’uso anche dell’app Immuni, per incentivare l’adesione degli italiani?», ha detto Crisanti all’AdnKronos, spiegando la sua idea su come avrebbero potuto usare l’intervento promosso dallo Stato, che prevede una restituzione del 10% delle spese fatte in negozi fisici con carte di credito, bancomat e carte prepagate.

Cashback e l'app Immuni: l'idea di Andrea Crisanti

«Scaricando l’app che serve per attivare e accedere ai rimborsi cashback, i cittadini dovevano essere indirizzati a scaricare anche Immuni, con un vincolo: se cancelli l’app - nata per rendere automatico il contact tracing in caso di positività a Sars-CoV-2 - allora non sei più eleggibile al rimborso di cashback. Mi sembra un’idea sensata e semplice, non ci vuole certo del genio per concepirla», osserva il docente di microbiologia all’università di Padova e direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova.

La app IO batte Immuni per i download

Dal 7 dicembre, giorno precedente all'attivazione del programma ancora in fase sperimentale, ma che entrerà in regime ordinario da gennaio 2021, l'app "IO" che permette di accedere al meccanismo di rimborso per le spese digitali è stata scaricata quasi quanto quella per il tracciamento della pandemia nelle sue prime tre settimane di vita. Davanti al "miraggio" dei 150 euro di rimborsi per le spese con carte di credito e bancomat, anche i presunti problemi di privacy e gli ostacoli tecnologici sembrano passare in secondo piano per gli italiani.

Le iscrizioni al programma cashback sulla app "IO" sono partite il 7 dicembre scorso: è stata rilasciata dagli app store la versione aggiornata con l'implementazione del nuovo servizio disponibile sulla app per i servizi della pubblica amministrazione. Il programma di rimborsi sui pagamenti con carte, bancomat e app per i pagamenti elettronici ha preso il via dagli acquisti di martedì 8 dicembre. Sarà comunque possibile iscriversi al cashback in qualsiasi momento. Per partecipare e ottenere i rimborsi bisogna registrare i propri strumenti di pagamento digitale sulla app o nei servizi degli operatori.

Una volta registrati e indicati i metodi di pagamento con cui si vuole partecipare ci si potrà presentare al bar, al ristorante, nei negozi, al supermercato e pagare con le carte o le app come si fa abitualmente. Sono inclusi anche i servizi di artigiani e professionisti e non ci sono limiti merceologici (valgono anche gli acquisti in farmacia, per esempio). Sono esclusi invece gli acquisti online. Il sistema registrerà i pagamenti che saranno visibili dopo qualche giorno sulla app, che mostrerà lo storico e i dettagli dei pagamenti ma anche la 'posizione in classifica' basata sul numero di transazioni che danno diritto al supercashback. Ognuno saprà quindi in tempo reale quante transazioni mancano per entrare in graduatoria o quante ne servono per scalare la classifica.

Il programma per ora è previsto per due anni, con una prima fase sperimentale di un mese a dicembre. Nel primo anno in tutto si potranno ottenere fino a 3.450 euro, contando anche il supercashback di Natale. Per ottenere i primi 150 euro sono necessarie dieci transazioni tra l''8 e il 31 dicembre con carte, bancomat o app. Non c'è infatti un limite minimo di spesa, ma un numero minimo di transazioni, che a regime diventano 50 a semestre, a partire da gennaio. Ci sono invece limiti massimi: si possono ottenere massimo 15 euro di rimborso ogni singola spesa (il cashback del 10% si applica fino a 150 euro, anche se la spesa effettiva è superiore) e fino a 150 euro complessivi (su 1.500 euro di spesa ogni sei mesi). Il meccanismo è pensato per incentivare gli acquisti quotidiani, compresi i micropagamenti, e ridurre in tutti i campi l'utilizzo del contante. Per cambiare le abitudini di consumo aiuterà anche la scelta di Pagobancomat di azzerare le commissioni sui pagamenti sotto i 5 euro per i prossimi 2 anni, facilitando gli esercenti a dotarsi del Pos.

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