Infermiera non si vaccina perché incinta: l'Apss la sospende, lei fa ricorso
La denuncia dell'associazione Giustitalia: "Sia assegnata ad altri compiti"
Ha paura a vaccinarsi perché teme che il vaccino possa danneggiare il feto che porta in grembo, ma questo non le ha evitato la sospensione da parte dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
È la storia di una giovane infermiera in servizio presso l'azienda sanitaria trentina, sospesa come tanti altri operatori sanitari perché non ancora vaccinata contro il Covid 19. La donna si è rivolta all'Associazione Giustitalia, che ha deciso di raccontare la sua storia.
"La donna, al terzo mese di gravidanza, che non si è vaccinata in quanto ha paura che il vaccino possa arrecate danno al feto - scrive l'associazione - presenterà ricorso al Tribunale".
Secondo il comunicato dell'associazione, la sospensione - adottata per la violazione dell'articolo 4 del decreto legge numero 44 del 2021 e cioè per l'inosservanza dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario - sarebbe stata deliberata in mancanza di regolare procedimento disciplinare che avrebbe potuto accertare i fatti.
L'associazione sosterrà anche che "la normativa in questione appare costituzionalmente illegittima per violazione degli art. 4 (diritto al lavoro) e 32 (diritto alla salute) della Costituzione italiana in forza dei quali nessuno può essere obbligato contro la propria volontà (salvo i casi di TSO) ad un intervento medico (anche se vaccinale) potenzialmente e gravemente pregiudizievole non tanto per se stessi, quanto per il proprio bambino e nessuno, altresì, può essere sanzionato disciplinarmente in mancanza di un regolare procedimento disciplinare che accerti i fatti".
Inoltre, sostiene sempre l'Associazione, "la normativa volta a contrastare la diffusione del Covid 19 non ha introdotto un obbligo vaccinale generale per il personale sanitario, il cui mancato assolvimento determina inidoneità al lavoro". Secondo la legge nazionale - conclude il comunicato - gli operatori non vaccinati non vanno sospesi ma vanno, eventualmente, assegnati ad altri compiti.