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Incendio alla Metallurgica Ledrense, Fiom all'attacco: "Sicurezza sul lavoro sia una priorità"

L’incidente di martedì mattina causato da uno scoppio mentre gli operai erano impegnati un intervento di manutenzione. In Trentino nel 2021 già 523 infortuni sul lavoro

Duro attacco della Fiom Cgil dopo l'incidente sul lavoro avvenuto alla Metallurgica Ledrense di Tiarno di Sopra, nel comune di Ledro. Due persone sono rimaste gravemente ustionate in un incendio, probabilmente causato da uno scoppio che si è verificato mentre gli operai erano impegnati un intervento di manutenzione.

In una nota, la segretaria provinciale Manuela Terragnolo e il funzionario che segue l'azienda, Enrico Albertini, puntano il dito sull'assenza di controlli in tema di sicurezza sul lavoro: "La sicurezza sul lavoro non può essere solo un buon proposito. È tempo che il tema diventi prioritario e che si investano maggiori risorse, provinciali e nazionali, per rafforzare la prevenzione, la formazione e i controlli ispettivi. Quanto accaduto questa mattina (martedì ndr) alla Metallurgica Ledrense è gravissimo: due addetti di una ditta esterna versano in condizioni molto critiche. Un terzo è ferito in modo meno grave. In questo momento il nostro pensiero va a loro e alle loro famiglie a cui esprimiamo vicinanza".

Lo stabilimento, quanto meno la produzione, è comunque ferma fino al 6 settembre e questo ha permesso di evitare conseguenze ancora peggiori: "Saranno le autorità competenti ad accertare le cause di quanto accaduto. Resta il fatto - continua il sindacato - che con quello di oggi si allunga l’elenco di lavoratori e lavoratrici vittime di infortunio".

Stando agli ultimi open data dell’Inail in Trentino, nel comparto manifatturiero, tra gennaio e luglio 2021 si sono verificati 523 infortuni, contro i 372 del 2020.

"Serve elaborare una strategia a livello nazionale e provinciale che rimetta al centro la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche affrontando il tema di vincolare i sostegni alle imprese al rispetto di tutte le norme a tutela della salute. Allo stesso tempo - sottolinea la Fiom Cgil - è opportuno rafforzare gli organici degli enti ispettivi provinciali per condurre un’azione capillare di monitoraggio sui luoghi di lavoro, per favorire una maggiore formazione, prevenzione e consapevolezza dei rischi sia tra i lavoratori sia tra i datori di lavoro. In questa logica va valorizzato anche il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e, in quei settori dove manca per la parcellizzazione anche delle imprese, favorire attraverso i contratti di secondo livello la creazione della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale" conclude la nota.

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