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Il dilemma della quarta dose: Italia e Germania pressano l'Ue per i nuovi richiami

Ma per l’Ema non ci sono "prove cliniche sufficienti" per sostenere la somministrazione del booster, come si sta facendo in alcuni Paesi europei

L’Europa è divisa sulla questione della quarta dose di vaccino contro il Covid-19. Mentre Italia e Germania chiedono che l’Ue raccomandi il secondo booster a tutti gli over 60, alcuni Paesi non hanno aperto al richiamo per nessuna categoria, dato che l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) sta ancora raccogliendo prove a riguardo.

I ministri europei della Salute, riuniti a Bruxelles, hanno chiesto coordinazione sulla questione della quarta dose per le persone anziane e vulnerabili e hanno incaricato la Commissione di redigere una raccomandazione generale per i gruppi più vulnerabil entro la prossima settimana. "Oggi vediamo Stati che hanno aperto la quarta dose agli over 75, altri agli over 80, come in Francia, un altro, l'Olanda, agli over 60, altri ancora non l'hanno aperta, quindi questo crea domande legittime", ha spiegato Olivier Véran, il ministro della Salute francese. Posizione condivisa anche dal ministro italiano Roberto Speranza, che in un punto stampa dopo il Consiglio Ue Salute ha messo in allerta sulla pericolosità di agire in maniera scoordinata: "Scelte incoerenti nei vari Paesi europei finiscono solo per confondere le persone e non aiutano le campagne di vaccinazione".

Secondo Véran gli studi scientifici cominciano a mostrare che dopo quattro mesi, l'effetto della dose di richiamo diminuisce nelle persone di 60 anni e più. Il Consiglio Ue, attualmente presieduto dalla Francia, vorrebbe quindi che i 27 Stati membri, così come il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) si accordassero su una posizione comune in merito a questo richiamo.

Gli sviluppatori del vaccino, la tedesca BioNTech e il gigante farmaceutico statunitense Pfizer, sono sicuri che una quarta dose sia necessaria, ma secondo l’Ema non ci sono ancora abbastanza prove per giustificare ulteriori richiami a tutta la popolazione. Il 29 marzo la Food and drug administration americana ha autorizzato la quarta dose di vaccino, oltre che per le persone immunocompromesse, per tutti gli over 50 che hanno ricevuto il booster da almeno 4 mesi.

“Allo stato attuale - ha detto il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta in occasione dell'ultimo monitoraggio settimanale - le evidenze scientifiche sull’efficacia della quarta dose di vaccino sono frammentate e limitate, ma sembrano mostrare un effetto protettivo nei confronti della malattia grave nelle persone più anziane. Ecco perché, indipendentemente dalla necessità condivisa dai ministri europei per la salute di pervenire a una proposta univoca per tutti i Paesi, visto l’elevato numero di decessi tra gli over 80 vaccinati con booster è ragionevole dare in Italia il via libera alla somministrazione della quarta dose negli ultraottantenni, in una fase dove coincidono elevata circolazione virale e calo delle coperture vaccinali nei confronti della malattia grave”.

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