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Politica / Mattarello

Il Consiglio provinciale ostaggio del concerto di Vasco

L'evento del 20 maggio ha tenuto banco per l'intera giornata di mercoledì 9 febbraio. Numerose le questioni sollevate dalle minoranze (dall'inadeguatezza dell'area, ai problemi ambientali, fino ai "costi spropositati"), tutte respinte (o ignorate) dalla giunta

Il concerto da 120mila spettatori di Vasco Rossi, in programma per il prossimo 20 maggio nell'area san Vincenzo di Mattarello, ha tenuto banco per l'intera giornata di lavori in Consiglio provinciale. Per tutte le risoluzioni proposte mercoledì 9 febbraio dalle minoranze, la giunta ha espresso "parere contrario" respingendo le proposte. 

"C'è la volontà di contestare solo per contestare – afferma la consigliera leghista Mara Dalzocchio –. Nessuno si metterebbe a fare un concerto prima di aver valutato le situazioni di sicurezza, quelle sollevate sono tutte illazioni". "Queste sedute vengono fatte per avere risposte, invece la giunta ha scelto di non entrare nel merito di nessuna delle questioni – è la replica del consigliere di Futura Paolo Zanella –. Dalle pressioni sollevate dal collega Zeni alle terre che potrebbero essere inquinate non si è detto niente". 

Zeni (Pd) denuncia nuove pressioni della giunta. Fugatti non risponde

Fugatti: "Vasco inaugurerà un'area utilizzabile anche in futuro"

Il presidente Maurizio Fugatti ha aperto la seduta cercando di far passare il concerto di Vasco come l'evento inaugurale di quella che, nelle intenzioni della giunta, diverrà la Trentino music arena. "Un'area – ha detto Fugatti – che ospiterà iniziative, spettacoli, eventi sportivi" e diventerà "un punto di riferimento per tutto il territorio trentino e non solo". "La disciplina urbanistica consente per eventi come questo la realizzazione di opere temporanee, ma questo non equivale a precarie – ha spiegato il presidente leghista –: ciò che è funzionale alla valorizzazione definitiva dell’area (auspicabilmente tutto), troverà riscontro nel futuro progetto che verrà sottposto al consiglio provinciale e non dovrà quindi essere rimosso". Il presidente ha inoltre riportato il numero di biglietti a oggi venduti: 100.400, di cui 37mila acquistati da cittadini trentini e 5mila da altoatesini.

Tutte le notizie sul concerto di Vasco

Manica (Pd): "State devastando l'area di san Vincenzo"

Sul punto, il presidente Fugatti è stato contraddetto dal consigliere del Partito democratico Alessio Manica: "Questi sono interventi provvisori, altro non potrebbero essere perché altrimenti sarebbero in conflitto con il piano regolatore del Comune di Trento". Su quell'area, ha spiegato il consigliere, ci sarebbe già una destinazione urbanistica fatta tre anni fa dal Comune di Trento. 

Manica ha anche presentato una risoluzione (bocciata) con la quale chiedeva alla giunta di "impegnarsi al completo rispristino dell'area dopo il concerto", nonché "a produrre la caratterizzazione e la perizia atta a dimostrare che le rocce da scavo già presenti in loco e provenienti dalla galleria Someda di Moena non abbiano impatti negativi sull’area qualsiasi ne sia l'uso futuro" e, infine, "a produrre il titolo edilizio che, come rilevato dal Comune di Trento, non risulta esistere per il deposito del materiale di Moena su quell’area".

Sul fronte ambientale, infatti, Manica ha detto: "Stiamo tombando due fosse di bonifica, canalizzandole, un'operazione in contrasto con il Piano di gestione delle acque pubbliche. Stiamo per spargere su quel terreno oltre 100mila metri cubi di materiale ghiaioso che non sarà facile da rimuovere e che comunque mette una pietra su qualsiasi destinazione futura, per esempio l'assegnazione dell'area a giovani contadini. Sfido chiunque a farlo con un terreno completamente stravolto nella sua natura geologica. State facendo uno scempio, state devastando quell’area".

Un progetto da due milioni di euro

Come dichiarato dal presidente Fugatti, il progetto verrà a costare due milioni di euro, comprensivi degli oneri fiscali. Una cifra spropositata secondo i consiglieri di opposizione. 

"Modena nel 2017 per il concerto di Vasco incassò 400mila euro per pagarsi le esternalità negative, Trento non ci guadagnerà nemmeno un euro. Lignano, invece, per un concerto simile ha investito la cifra esorbitante di 110mila euro – ha fatto notare ironicamente il consigliere Manica –. Nessun altro territorio si è potuto permettere quelle risorse per attrarre Vasco, vi siete venduti anche le mutande per averlo qua. Un imprenditore privato non avrebbe mai firmato quel contratto".

"In tutto il resto d'Italia le amministrazioni pubbliche contribuiscono ai concerti privati, noi invece abbiamo deciso di investire milioni di soldi pubblici – è l'accusa di Paolo Zanella di Futura –. Nel contratto si parla poi di una mostra da 100mila euro, di 300mila euro per pagare a Vasco Rossi gli alberghi, in un momento in cui la gente non riesce nemmeno a pagare le bollette. Quello che è stato fatto a Trento grida vendetta al cielo, gli agenti di Vasco sono ancora lì che se la ridono".

Aggiornamento 10 febbraio

Il ricavo stimato di Lignano è di 110mila euro e non 50mila come inizialmente riportato

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