2021 anno positivo per l’economia trentina, ma oggi la musica è cambiata
Quadro preoccupante quello descritto da Grosselli (Cgil): “Rischi concreti per le famiglie”
“Il 2021 è stato un anno positivo per l’economia trentina. Purtroppo, però, i buoni risultati registrati dal nostro rapporto sono lontani dalla situazione che stiamo vivendo oggi e da quella che dovremo affrontare nei prossimi mesi”: a dirlo è il segretario generale della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli.
Lo scenario, infatti, non è dei più edificanti: “Nei prossimi tre trimestri il Pil registrerà una contrazione. Dopo aver recuperato in poco più di 18 mesi i livelli di ricchezza pre-pandemia, torneremo a breve in recessione. La crescita per il 2023 è pressoché nulla e si materializza così lo spettro della stagflazione. L’aumento della richiesta di cassa integrazione e i primi segnali di raffreddamento del mercato del lavoro registrati negli ultimi tre mesi, che colpisce giovani e precari, riducono la capacità di reddito delle famiglie proprio mentre i prezzi e le bollette vanno alle stelle. C’è un rischio concreto che migliaia di famiglie anche in Trentino scivolino in povertà”.
Grosselli aggiunge poi: “Nel 2021 le imprese hanno accresciuto fatturati e utili, mentre il costo del lavoro è rimasto contenuto. È ora di redistribuire anche sulle lavoratrici e sui lavoratori il cui potere d’acquisto è in drammatico calo. Su questo fronte serve un impegno politico forte anche della Provincia”.