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Giovedì, 21 Settembre 2023
La polemica / Castello Tesino

"Il Grifone di Vaia va spostato o abbattuto"

L'Ingv è preoccupato dall'aumento dei turisti nella zona della scultura

Inaugurato da poche settimane, il Grifone di Vaia è già finito al centro di una polemica. La nuova scultura realizzata dall’artista Marco Martalar, autore fra le altre opere anche del Drago di Vaia distrutto da un incendio doloso il mese scorso, è finita infatti nel mirino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che sarebbe pronto a chiederne la demolizione o lo spostamento. 

Un posto problematico

Questo perché l’altopiano di Celado nel comune di Castello Tesino, dove si trova il Grifone, è fino dal 1964 uno dei quattro punti di osservazione geomagnetica permanente presenti in Italia oltre a quelli di Lampedusa, Duronia (Campobasso) e L’Aquila. Si tratta di strutture che monitorano continuamente le variazioni del campo magnetico terrestre, e la presenza di forme metalliche disturba altamente i rilievi effettuati: per questo, oltre mezzo secolo fa, i ricercatori dell'Ingv avevano scelto l’altopiano perché zona tranquilla e poco frequentata.

Completato il Grifone di Vaia

Con l’inaugurazione del Grifone, però, tutto è cambiato: la scultura è diventata un’attrazione turistica, il flusso di veicoli e visitatori è aumentato notevolmente, la stessa scultura è stata realizzata, oltre che con i resti degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, anche con del metallo. Il comune di Castello Tesino, che ha stanziato 45mila euro per la realizzazione dell’opera, ha provato a rimediare limitando il traffico nella zona, ma secondo l'Ingv le misure non sarebbero ancora sufficienti. I ricercatori, che avevano già evidenziato il problema prima che i lavori cominciassero, sarebbero decisi anche a proseguire per vie legali. 

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