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Green pass, dubbi? Pubblicate le nuove Faq

Sono state aggiornate le domande (e relative risposte) poste con maggiore frequenza in merito alla certificazione verde

Primo giorno della settimana con Green pass andato, il numero di tamponi richiesti ed effettuati sono stati molti già dai giorni precedenti. Domenica in Trentino sono stati effettuati 4699 test tra rapidi e molecolari. La situazione, al momento, sembra reggere e non avere problemi, nonostante la grande preoccupazione dei farmacisti. Il giorno prima che venisse estesso l'obbligo di possedere il Green pass anche ai lavoratori, il presidente di Federfarma Trentino, Paolo Betti, in un'intervista rilasciata a TrentoToday, provò con una metafora a far comprendere la situazione: "In un teatro da mille posti, forse ne puoi far entrare duemila se metti una persona in braccio all'altra. Diecimila però è impossibile".

Serve un tampone rapido?

Non sono mancate le proteste nelle piazze, ma anche sui social. Si discute già, a pochi giorni dall'estensione dell'obbligo di possedere il Green pass, di cancellarlo. Al momento sono più speranze che realtà concrete, dal momento che il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha ricordato su La Stampa che ci sono ancora attività che non sono state riaperte al 100% e che la questione della certificazione verde potrà essere affrontata dopo che alcuni obblighi verranno rimossi: "prima di indossare la mascherina, poi di mantenere le distanze di sicurezza". "Green Pass non si può togliere, poi, finché ci sono le terze dosi da fare. Dobbiamo entrare nell’ottica - conclude Sileri - che l’immunità del 90% va mantenuta, non solo raggiunta".

Intanto le nuove Faq del governo chiariscono alcuni aspetti legati alla certificazione verde, con particolare riferimento a chi ne è sprovvisto. Le nuove Faq riguardano anche badanti e parrucchieri. E ci sono proposte concrete per modificare alcuni elementi chiave, come costo dei tamponi e applicazione del certificato per chi lavora da solo o all'aperto.

Le nuove Faq sul Green Pass

"I contratti di lavoro stipulati per sostituire i lavoratori sprovvisti di Green pass sono soggetti alla disciplina generale del contratto a tempo determinato e in particolare a quanto previsto degli artt. 19 ss. del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni" si legge in una delle Faq pubblicate da Palazzo Chigi sull'ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.

A proposito della scadenza, "il Green pass - è scritto in una delle Faq - deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l'orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore".

Capitolo badanti. "Se la badante non possiede il Green pass non potrà accedere al luogo di lavoro" e se convivente "dovrà abbandonare l'alloggio", si legge nelle Faq, poiché prevale il "diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore". Il governo, rispondendo a domande frequenti sull'ultimo Dpcm, chiarisce che non siano dovuti vitto e alloggio, oltre allo stipendio, a badanti sprovviste di passaporto vaccinale. Se infine la badante è convivente e positiva al Covid, "non potrà allontanarsi dalla casa nella quale vive" per la quarantena.

I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona devono "controllare il pass dei propri eventuali dipendenti" ma non devono "richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l'attività lavorativa in questione".

L'obbligo di Green pass riguarda anche gli operatori del commercio sulle aree pubbliche la cui "sede lavorativa" è collocata all'aperto, precisa Palazzo Chigi. "L'obbligo di Green pass - si legge sul sito - non è collegato al fatto che la sede in cui si presta servizio sia all'aperto o al chiuso".

Tutto quello che c'è da sapere sul Green pass

"Il possesso del Green pass è richiesto anche ai lavoratori stranieri ove debbano svolgere la propria attività lavorativa presso aziende o pubbliche amministrazioni italiane". In caso di autotrasportatori stranieri sprovvisti del certificato, "è possibile utilizzare il personale dell'azienda italiana per le operazioni di carico/scarico".

"Stop all'obbligo di Green Pass per chi lavora all'aperto"

Stop all'obbligo di green pass per chi lavora all'aperto o in modalità isolata, non sanzionabilità dei lavoratori per i quali la validità del certificato scada durante lo svolgimento della prestazione lavorativa e riduzione a 5 euro del costo dei tamponi per tutti i lavoratori. Questi sono alcuni degli emendamenti presentati dai senatori del M5S della commissione Lavoro di palazzo Madama al decreto istitutivo del Green pass per l'accesso ai luoghi di lavoro depositati al Senato. "Queste proposte di modifica - affermano Iunio Valerio Romano, Nunzia Catalfo, Susy Matrisciano, Barbara Guidolin e Sergio Romagnoli - vanno incontro alle richieste del mondo del lavoro, che la politica ha il dovere di ascoltare e a cui abbiamo il dovere di fornire soluzioni. Pensiamo a chi lavora in agricoltura o alle partite Iva che, ad esempio, svolgono individualmente la propria prestazione lavorativa senza entrare in contatto con altri colleghi. E' ancorata al principio della ragionevolezza, poi, la scelta di prevedere lo stop alle sanzioni per quei lavoratori, ai quali la validità del certificato scade durante lo svolgimento della prestazione, così da consentire loro di portarla a compimento in giornata senza essere allontanati dal proprio posto di lavoro, come avvenuto, ad esempio, nel mondo della scuola tra una lezione e l'altra ad alcuni insegnanti".

"Con un altro emendamento - proseguono - poi, ci siamo fatti portatori di una proposta per abbattere ulteriormente il costo dei tamponi rapidi fissandone il costo a 5 euro per tutti, come annunciato nei giorni scorsi. Abbiamo il dovere di contemperare il diritto al lavoro e quello alla sicurezza. Siamo all'ultimo miglio di una campagna vaccinale senza precedenti, che nel nostro Paese procede spedita. Aiutare l'Italia a uscire dalla pandemia in un clima quanto più possibile sereno e tornare presto alla normalità deve essere la priorità", concludono i senatori del M5S.

Anche la Lega vuole "eliminare gli aspetti più rigidi del decreto": il Carroccio chiede prezzo calmierato per i tamponi, l’allungamento della validità dei test, da 48 a 72 ore, l’estensione del certificato ai guariti dal Covid negli ultimi 12 mesi (ora sono 6).

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