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Giuramento Mattarella, Fugatti: "Toccato il ruolo dei territori e delle autonomie"

Una standing ovation unanime ha segnato il passaggio in cui il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità per il Parlamento di esaminate gli atti del governo

Inizia il secondo mandato di Sergio Mattarella, giovedì 3 febbraio ha giurato. "L'impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno. Forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane. Vi siamo tutti chiamati". Così è iniziato il suo discorso che ha toccato tematiche care al Trentino e all'Alto Adige.

"È stato molto importante che il Presidente della Repubblica abbia toccato il ruolo dei territori e delle autonomie" ha affermato il presidente Maurizio Fugatti. "Non avevamo dubbi sul fatto che il Capo dello Stato avesse una forte sensibilità sulle autonomie speciali - ha continuato Fugatti -, ricordandole come esempio anche riformatore all'interno delle decisioni che deve toccare il Parlamento. Mattarella ha più volte sottolineato la centralità del Parlamento chiamato a decidere troppo velocemente sui provvedimenti d'urgenza emanati dal Governo. E proprio su questo punto ha messo al centro i territori. Il pluralismo delle istituzioni e la collaborazione tra loro, come detto dal Capo dello Stato, sono espressione della capacità delle diverse realtà istituzionali, e quindi anche delle diverse autonomie del nostro paese, di saper fare crescere al meglio i nostri territori e la nostra società".

Conzatti: raccogliamo il pensiero di Mattarella

“Nel suo discorso di oggi (giovedì 3 febbraio ndr), durante il suo giuramento come Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha sottolineato come questa rinnovata stabilità, di cui è l’esponente più autorevole insieme a Mario Draghi, sia fatta in realtà di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. L’Italia è un grande Paese ed è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale” ha affermato Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva e Segretaria della Commissione Bilancio al Senato.

l giuramento del presidente della Repubblica

Alle 15:30 del 3 febbraio 2022 Sergio Mattarella ha giurata sulla costituzione. Da ora è riconfermato per altri 7 anni presidente della Repubblica italiana. "Il Parlamento ha fatto la sua scelta e non posso sottrarmi a una chiamata per quanto inattesa" ha detto Mattarella.

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"Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio".

"Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l'esito della votazione, ho parlato delle urgenze - sanitaria, economica e sociale - che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze". Lo ha detto nel suo discorso di insediamento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineando che la "lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni".

"Le famiglie e le imprese dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell'energia. Preoccupa la scarsità e l'aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi".

"In aderenza alle scelte della nostra Costituzione, la Repubblica ha sempre perseguito una politica di pace. In essa, con ferma adesione ai principi che ispirano l'Organizzazione delle Nazioni Unite, il Trattato del Nord Atlantico, l'Unione Europea, abbiamo costantemente promosso il dialogo reciprocamente rispettoso fra le diverse parti affinché prevalessero i principi della cooperazione e della giustizia Da molti decenni i Paesi europei possono godere del dividendo di pace, concretizzato dall'integrazione europea e accresciuto dal venir meno della Guerra fredda. Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro; in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. "Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l'aggressione da parte dei suoi vicini". 

"La sfida - che si presenta a livello mondiale - per la salvaguardia della democrazia riguarda tutti e anzitutto le istituzioni. Dipenderà, in primo luogo, dalla forza del Parlamento, dalla elevata qualità della attività che vi si svolge, dai necessari adeguamenti procedurali".Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia di insediamento in corso a Montecitorio. "Vanno tenute unite - afferma il Capo dello Stato - due esigenze irrinunziabili: rispetto dei percorsi di garanzia democratica e, insieme, tempestività delle decisioni. Per questo è cruciale il ruolo del Parlamento, come luogo della partecipazione. Il luogo dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni che si assumono. Il luogo dove la politica riconosce, valorizza e immette nelle istituzioni ciò che di vivo cresce nella società civile". Così come "è decisivo il ruolo e lo spazio delle autonomie. Il pluralismo delle istituzioni, vissuto con spirito di collaborazione - come abbiamo visto nel corso dell'emergenza pandemica - rafforza la democrazia e la società". "Non compete a me indicare percorsi riformatori da seguire. Ma dobbiamo sapere che dalle risposte che saranno date a questi temi dipenderà la qualità della nostra democrazia", aggiunge Mattarella.

Una standing ovation unanime ha segnato il passaggio in cui il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità per il Parlamento di esaminate gli atti del governo. Un buffetto alla prassi degli ultimi governi che hanno abusato di decretazioni d'urgenza e fatto ricorso oltre misure alla approvazione di provvedimenti chiedendo la fiducia. 

Altra standing ovation dell'aula di Montecitorio al passaggio del discorso in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l'attrice Monica Vitti, scomparsa ieri.

"La pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo" ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. "Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva reale di crescita. Nostro compito - come prescrive la Costituzione - è rimuovere gli ostacoli. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c'è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l'intera società".

"Costruire un’Italia più moderna è il nostro compito. Ma affinché la modernità sorregga la qualità della vita e un modello sociale aperto, animato da libertà, diritti e solidarietà, è necessario assumere la lotta alle diseguaglianze e alle povertà. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita".

Mattarella ha ricordato anche la morte di Lorenzo Parelli. "Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società. Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà' del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni".

"Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio".

Migliaia di persone hanno assistito al passaggio del corteo che accompagna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Quirinale a Montecitorio, dove all'ingresso sono già ad attenderlo il presidente del Senato Elisabetta Casellati e da quello della Camera Roberto Fico. 'Grazie presidente', recita a lettere tricolori un cartellone esposto da un giovane appostato dietro le ringhiere. Molti con i loro smartphone riprendono il passaggio del corteo, che avanza lentamente.

La cerimonia 

Ecco cosa prevede il protocollo:

  • Il presidente della Repubblica, accompagnato dal segretario generale della Camera, Fabrizio Castaldi, si reca a Palazzo Montecitorio scortato dai carabinieri in motocicletta. La partenza è segnalata dalla campana di Montecitorio;
  • Il presidente della Camera, Roberto Fico, e il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, accolgono il presidente all'ingresso principale di Montecitorio. La campana, a questo punto, cessa di suonare. Nell'atrio è schierato un reparto di carabinieri in alta uniforme;
  • All’arrivo, il Capo dello Stato è salutato dai componenti del Consiglio di presidenza del Senato e dell'Ufficio di presidenza della Camera. Successivamente, accompagnato da Fico e Casellati, con i rispettivi segretari generali, raggiunge l'Aula e sale sul banco della presidenza;
  • Il presidente Fico dichiara aperta la seduta e invita il Capo dello Stato a prestare giuramento a norma dell'articolo 91 della Costituzione. Dell'avvenuto giuramento viene dato annuncio dalla campana di Montecitorio, mentre 21 salve di artiglieria partono dal Gianicolo. Il presidente della Repubblica rivolge quindi il messaggio alla Nazione;
  • Un segretario di presidenza legge il verbale della seduta. Successivamente, il presidente Fico dichiara chiusa la seduta e, insieme al presidente del Senato, accompagna il presidente della Repubblica alla Galleria dove è accolto dal presidente del Consiglio. Nell'atrio un reparto di Corazzieri, in uniforme di gran gala, rende gli onori;
  • Il Capo dello Stato, salutati i presidenti delle Camere usce da Palazzo Montecitorio. In piazza Montecitorio la banda esegue l'Inno nazionale, il Capo dello Stato passa in rassegna il reparto d'onore lì schierato, prima di raggiungere in auto l’Altare della Patria.

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