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Covid in Trentino, Gimbe: «incidenza sotto ai 50 casi/settimana per 100.000 abitanti»

Il monitoraggio della fondazione gimbe conferma la riduzione di nuovi casi e decessi, tra il 19 e il 25 maggio. Crollano ricoveri e terapie intensive, grazie alle elevate coperture vaccinali degli over 70. Scende ulteriormente l’incidenza in tutte le regioni, sia per ridotta circolazione del virus, sia per un calo delle persone testate

Diminuiscono ancora i casi positivi al coronavirus in tutta Italia. Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva che nella settimana 19-25 maggio, rispetto a quella precedente, siè regitrata una diminuzione di nuovi casi positivi (30.867 vs 43.795) e decessi (1.004 vs 1.215). In calo anche i casi attualmente positivi (268.145 vs 315.308), le persone in isolamento domiciliare (258.265 vs 302.080), i ricoveri con sintomi (8.557 vs 11.539) e le terapie intensive (1.323 vs 1.689). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

«Per la decima settimana consecutiva» dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE «continuano a scendere i nuovi casi settimanali, in parte per la ridotta circolazione del virus, come documenta la riduzione del rapporto postitivi/casi testati, in parte per la crescente diminuzione dell’attività di testing». Rispetto alla settimana precedente, infatti, si registra un calo del 12,2% di persone testate (-69.010) e del 24,9% rispetto a due settimane fa (-165.241). Su tutto il territorio nazionale si confermano trend in riduzione e in 8 Regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Umbria e Veneto) l’incidenza settimanale dei casi è inferiore a 50 casi/settimana per 100.000 abitanti.

«Il trend dei pazienti ospedalizzati» afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE «continua a scendere in maniera regolare con l’occupazione media nazionale che si attesta al 14% per l’area medica e al 15% per le terapie intensive: tutte le Regioni rimangono sotto le rispettive soglie di allerta del 40% e del 30%». «Anche gli ingressi in terapia intensiva» spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE «continuano a diminuire: la media mobile a 7 giorni questa settimana si è ulteriormente ridotta attestandosi a 57 ingressi/die».

«Se le curve dei ricoverati nei reparti di area medica e terapia intensiva» prosegue Cartabellotta «stanno scendendo più velocemente grazie all’effetto delle coperture vaccinali nelle classi di età più avanzate, quella delle persone in isolamento domiciliare, in media più giovani, cala più lentamente». In dettaglio, se dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 8.557 (-70,8%), e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 1.323 (-64,7%), le persone in isolamento domiciliare dal picco del 28 marzo sono passate da 540.855 a 258.265 (-52,2%).

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