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Dolomiti Pride: 'no' anche dal Comune di Rovereto. Valduga: "Non mi riconosco completamente nell'evento"

Ecco le motivazioni che hanno spinto il sindaco di Rovereto a non concedere il patrocinio dell'evento

Dopo il "no" della Provincia di Trento arriva anche quello del Comune di Rovereto: il sindaco Francesco Valduga ha deciso di non concedere il patrocinio della Città della Quercia (e della Pace) al Dolomiti Pride, la manifestazione per i diritti delle persone LGBT che si terrà a Trento il prossimo 9 giugno.

Una manifestazione che sta facendo discutere da mesi l'opinione pubblica, le amministrazioni, ma anche altre  istituzioni come l'Università, che proprio ieri ha deciso di concedere il patrocinio (clicca qui).

Per quanto riguarda il Comune di Rovereto la decisione è stata presa dal sindaco in persona, come spiega lui stesso, dopo un confronto non vincolante  con il Consiglio comunale. 

Ecco le parole di Valduga:

"Tengo a dire che non vi è alcuna contrarietà rispetto alla possibilità che la manifestazione si svolga perchè ritengo irrinunciabile il diritto alla libera espressione e in effetti concordo su tutta la prima parte del documento ove questo diritto viene espresso.
C’è però una seconda parte del manifesto politico nella quale non riesco a riconoscermi. Nutro infatti perplessità riguardo ai passaggi in cui si nega l'esistenza della famiglia tradizionale, sulle modalità con le quali viene argomentato il tema delle adozioni e della paternità e maternità nelle coppie omogenitoriali, su come viene trattato il tema dei cosiddetti Sex Workers e su un’idea di educazione sessuale che – secondo le mie sensazioni – viene di fatto incentrata sulla 'genitalità'. Conscio che il patrocinio costituisce una forma di adesione ad un evento (tanto che viene apposto il logo del Comune) e poiché non interviene a consentire un evento o a vietarlo in caso di diniego, non potendomi riconoscere integralmente nel manifesto che accompagna l’evento, ho deciso di non concedere il patrocinio".

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