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Il Questore Garramone torna a Roma: "Trentino meraviglioso, ma c'è molta solitudine"

Allarme per la diffusione di stupefacenti e per il numero di suicidi, al Questore Garramone l'Aquila di San Venceslao

Una terra meravigliosa, dove però, "c'è un malessere diffuso, che la politica dovrebbe intercettare, cercando di porre rimedio". Queste le parole del Questore di Trento Giuseppe Garramone, che si appresta a lasciare il Trentino per tornare a Roma, presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza. La giornata di mercoledì 19 febbraio è stata dedicata al commiato istituzionale, presso la Presidenza del Consiglio provinciale, dove Garramone è stato insignito dell'Aquila di San Venceslao, massima onorificenza provinciale.

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"L'amicizia non si trasferisce e non va in pensione", questa la battuta con la quale l'ex Questore di Trento ha salutato la terra in cui ha operato per quattro anni, alla qual rivolge però anche un ultimo monito: "c'è un malessere diffuso, soprattutto tra i giovani, c'è molta solitudine, molti assuntori di stupefacenti e il numero di suicidi è più elevato rispetto al contesto".

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